Sono 400 i giornalisti italiani coinvolti nel 2009-2010 in minacce e intimidazioni per la pubblicazione di notizie sulla mafia, sul terrorismo o su episodi di estremismo politico, in pratica il doppio del triennio 2006-2008. E' la stima contenuta nel
Rapporto 2010 di Ossigeno, l'osservatorio sui cronisti sotto scorta e sulle notizie oscurate in Italia con la violenza, promosso da
Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti e Federazione nazionale della stampa insieme con
Libera informazione, Unione nazionale cronisti italiani e Articolo 21.
Il rapporto - il secondo dopo quello consegnato il 20 luglio 2009 al Quirinale al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e relativo al periodo 2006-2008 – è stato presentato oggi a Napoli, nella sede del Mattino, nell'ambito delle iniziative per il Premio Giancarlo Siani, alla presenza di Alberto Spampinato, direttore dell'Osservatorio, Roberto Natale, presidente della Fnsi, Lirio Abbate, Arnaldo Capezzuto, Rosaria Capacchione e il direttore del Mattino Virman Cusenza.
Secondo le stime di Ossigeno, sono 68 in totale i casi di minacce e intimidazioni denunciati (53 nel periodo gennaio 2009-marzo 2010, monitorato dal rapporto, piu' 15 dopo la chiusura dell'indagine), contro i 61 del rapporto precedente; 43 quelli di intimidazioni individuali (erano 52), 24 le minacce collettive (erano 9 nel 2006-2008); 13 le aggressioni fisiche (16 nel rapporto precedente), 10 i danneggiamenti (contro gli 8 del biennio 2006-2008).
Quanto alla modalità delle minacce, 28 sono state perpetrate via lettera e telefono (erano 17 nel rapporto precedente), 2 via web, 14 per via giudiziaria (contro le 15 del biennio 2006-2008).
Infine la distribuzione territoriale: la maggior parte dei casi e' stata registrata in Calabria; seguono Sicilia, Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Basilicata, Piemonte ed Emilia Romagna.
''I casi denunciati - spiega Spampinato - sono la minima parte, come ha rilevato anche il Rapporto biennale dell'Unesco sui giornalisti uccisi o minacciati nel mondo. Sono raddoppiati rispetto al nostro precedente rapporto, forse anche perché oggi c'è più coraggio, spazio per le denunce''. Essenziale e' ''fornire una valida tutela legale dei giornalisti'', questione che, secondo Spampinato, ''chiama in causa tutti coloro che hanno a cuore la libertà di informazione e riconduce alla questione della riforma della legislazione sulla diffamazione e di una legislazione esplicita per affermare e tutelare il diritto di cronaca''. (ANSA).
******
A Paolo Siani
e a Ottavio Lucarelli
Caro Paolo, caro Ottavio,
la concomitante riunione del Consiglio nazionale – chiamato ad assumere decisioni molto delicate – mi impedisce di essere con voi – come avrei dovuto e voluto – per ricordare Giancarlo.
Desidero, però, sappiate che l’Ordine nazionale dei giornalisti è accanto a voi non per un dovere, ma per una scelta, per testimoniare in maniera convinta che sul fronte della lotta all’anti Stato criminale non ci possono essere mediazioni, distrazioni, reticenze.
Tutto, tutto ciò che non replichi il comportamento di Giancarlo, la Sua azione di denuncia del malaffare, la Sua voglia di trasparenza e verità, tutto diventa complicità con chi con il ricatto della violenza criminale sottrae alla società preziose risorse, con la prepotenza mortifica la dignità dei singoli, con l’aggressione della droga uccide i nostri figli e mina le speranze in un futuro migliore.
Mi sento lì, ci sentiamo lì con tutti Voi ai quali desidero manifestare la mia gratitudine per la testimonianza che rendete con la Vostra presenza.
Enzo Iacopino
Presidente
Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti
******
Segue il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Direttore del Mattino Virman Cusenza, di incoraggiamento per l'attività svolta dall'Osservatorio “Ossigeno per l'informazione”:
A 25 anni dal barbaro assassinio di Giancarlo Siani è importante ricordare sempre, senza ombra di ritualità, alle nuove generazioni il suo coraggioso esempio di impegno professionale, di senso civico e di educazione alla legalità. Così come è apprezzabile la scelta di caratterizzare la VII edizione del premio giornalistico dedicato al giovane cronista de “Il Mattino” assassinato dalla camorra con il convegno dell’Osservatorio “Ossigeno per l’informazione” sull’impegno del giornalismo italiano a sostegno dell’azione delle forze dello Stato e delle rappresentanze più illuminate della società civile per contrastare e debellare la inquietante presenza e la minaccia della criminalità organizzata.
Ai familiari e a quanti oggi rendono omaggio al sacrificio di Giancarlo Siani giunga il mio partecipe saluto.
Giorgio Napolitano
Schifani: Giancarlo Siani, una passione e un coraggio a servizio della verità
''Sono trascorsi venticinque anni dalla morte di Giancarlo Siani, giornalista napoletano ucciso barbaramente dalla camorra a soli 26 anni. Con grande determinazione aveva avuto il coraggio di scoprire e di raccontare l'intreccio tra criminalità organizzata e politica in un territorio difficile, quello napoletano, spinto dall'entusiasmo e dal desiderio di essere giornalista attento ai veri problemi della sua terra e dalla volontà di contribuire a cambiarla e renderla più vivibile sottraendola alle illegalità e al malcostume''. Cosi' il Presidente del Senato, Renato Schifani, ricorda il giovane cronista il cui corpo senza vita fu trovato il 23 settembre 1985 all'interno della sua auto, nel viale di casa, al Vomero.
''Rivolgo un pensiero commosso a Siani e agli altri giornalisti caduti per mano mafiosa nel nostro Paese: la loro passione - afferma il Presidente Schifani - e il loro coraggio al servizio della verità li hanno resi eroi civili verso i quali siamo tutti riconoscenti debitori. Il loro esempio sia monito e guida affinché legalità, verità, libertà e democrazia siano affermati in ogni momento della nostra esistenza''.(ANSA).
******
Rao (UDC): la politica sostenza i giornalisti onesti
''Il rapporto annuale dell'Osservatorio Ossigeno delinea un quadro molto preoccupante per la liberta' di informazione in Italia. Il sostanziale raddoppio dei casi di minacce ai giornalisti nel biennio 2009-2010 e' la dimostrazione che c'e' bisogno di un sostegno maggiore, specialmente da parte della politica, nei confronti dei tanti professionisti sconosciuti al grande pubblico che informano i cittadini lontano dalla ribalta e subiscono ogni sorta di minaccia, piu' o meno violenta o subdola nel tentativo di condizionare il loro lavoro''. E' quanto afferma il deputato dell'Udc Roberto Rao.
''Spesso purtroppo - osserva Rao - la solidarieta' arriva troppo tardi, ovvero quando si e' gia' passati dalle minacce ai fatti. Chiediamo che la commissione Antimafia acquisisca i dati del rapporto e che il Parlamento si faccia garante della liberta' di informazione, traguardo ancora non raggiunto per via della morsa violenta della criminalita' contro i giornalisti che svolgono il loro lavoro con coraggio e amore per la verita'''. (ANSA).