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PREMIO GIORNALISTICO NAZIONALE “NATALE UCSI 2014”

11/12/2014
Decretati i vincitori della XX edizione del Premio giornalistico nazionale “Natale Ucsi” per un giornalismo solidale, promosso dall’Unione Cattolica Stampa Italiana (U.C.S.I.) - Sezione di Verona in collaborazione con l’Ufficio Regionale Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale del Triveneto, il sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni, il contributo di Banca Popolare di Verona e Società Editrice Athesis, e il patrocinio di: Comune di Verona, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Veneto.
Sul podio dei tre riconoscimenti principali salgono Cristiana Salvagni di Repubblica (Premio Ucsi - Fondazione Cattolica alla Stampa), Matteo Mohorovicich del Tgr Veneto, per un servizio andato in onda su Tg1-TvSette (Premio Ucsi -Fondazione Cattolica alla TV) e Alessandra Camarca di Radio InBlu (Premio Ucsi - Fondazione Cattolica alla Radio)Nella rosa dei premi speciali: Giovanni Anversa, giornalista Rai (premio “Giornalisti e società”), Raffaella Fanelli di Oggi (premio “Il genio della donna”), Nicoletta Pisanu de Il Reportage (Targa Athesis).
Alla cerimonia di premiazione di sabato 20 dicembre, ore 11, nella Sala Arazzi del Comune di Verona, i vincitori riceveranno una creazione in argento del maestro orafo veronese Alberto Zucchetta che riproduce il logo Ucsi Verona e un assegno di importo variabile in base alla sezione di concorso.
Alle sei sezioni del Premio hanno concorso 173 giornalisti con altrettanti articoli, reportage, servizi radio e tv, pubblicati o andati in onda su tutte le testate nazionali e provinciali di diversa ispirazione. La Giuria presieduta da Bruno Cescon, vicepresidente vicario di Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) e docente di Liturgia e Comunicazione al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma ha selezionato i lavori di quanti «hanno saputo portare alla luce esperienze nascoste, ma non meno eclatanti, di solidarietà, accoglienza, difesa della dignità umana, convivenza civile, condotte nel silenzio delle periferie esistenziali», spiega Stefano Filippi, presidente di Ucsi Verona.  
«Il Premio Natale Ucsi nasce da una lettura del nostro giornalismo che sembrava (e sembra) ripiegato sul negativo più che sulle vicende positive», aggiunge Cescon. «Non si tratta di un premio al “buon cuore”, bensì di un riconoscimento alla professionalità giornalistica che si apre alla testimonianza delle realtà vitali del nostro Paese. Non solo quelle che si sviluppano in alcune aree d’Italia, ma ovunque sia nato un bisogno che, via via, il sistema del welfare non è riuscito più a soddisfare, mentre la società si è rimboccata le maniche inventando una solidarietà rapida nell’intervenire, quasi sempre di carattere imprenditoriale». Il Premio stesso è «frutto di un’impresa di solidarietà, nata dall’attenzione professionale di un ristretto gruppo di giornalisti che negli anni hanno portato avanti questo movimento, l’Ucsi di Verona, dimostrando che anche in pochi, anche nel mondo dei media si può imprimere un anelito non consueto». Non stupisce che a dare i natali al Premio sia stata la città scaligera «dove si nasce imprenditori industriali ma anche della carità, come attestano i Santi nativi di questo territorio» e che a sostenerlo siano «realtà economiche che hanno capito che il vero profitto è quello di una convivenza compartecipata all’interno della comunità civile».  
I PREMI UCSI - FONDAZIONE CATTOLICA
Cristiana Salvagni si è aggiudicata il Premio Ucsi - Fondazione Cattolica alla Stampa, con un articolo pubblicato su Repubblica dal titolo: “Papà volontario nel mio asilo. E per le famiglie scatta lo sconto”, che documenta in modo chiaro ed esauriente l’appassionata partecipazione dei genitori alla vita scolastica, attraverso lavori di pulizia, giardinaggio, cucina, quale contributo al bene comune. «Un raro esempio di applicazione del principio costituzionale di sussidiarietà», commentano i giurati.   
Uno chef della provincia scaligera che apre una mensa per i nuovi poveri è la trama di solidarietà al centro del servizio tv “Gli insospettabili”- Viaggio tra nuove povertà e nuove solidarietà di Matteo Mohorovicich (Tgr Veneto) andato in onda su Tg1- Tv Sette (con montaggio di Massimo Serena e riprese di Michele Maran), insignito del Premio Ucsi -Fondazione Cattolica alla TV per la delicatezza con cui testo e immagini raccontano la dignità di pensionati e disoccupati che tendono la mano, incontrando la solidarietà di chi, dall’altra parte, offre loro accoglienza attraverso «quel pasto che non si nega a nessuno».
Ad Alessandra Camarca, giornalista di Radio InBlu va il Premio Ucsi – Fondazione Cattolica alla Radio, per la puntata andata in onda sulla rubrica settimanale «Altre storie» (con assistenza al montaggio di Paolo Accorona) in cui racconta storie di figli di detenuti. «Nella voce dei protagonisti c’è il dramma di bimbi costretti a subire le conseguenze di colpe non loro, e la testimonianza di chi cerca di ricucire queste famiglie spezzate».
 
I PREMI SPECIALI
Giovanni Anversa (Rai) vince il premio “Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo”, della Conferenza Episcopale del Triveneto. «Da anni è autore di trasmissioni televisive che testimoniano il valore della solidarietà, disabilità, condivisione, facendosi promotore di una “tv sociale” attraverso programmi come Il coraggio di vivere, Ho bisogno di te, Diversi, Racconti di vita, Un mondo a colori, Paese reale. Uno sguardo carico di dignità e attenzione che dà volto e voce a un’Italia nascosta ma viva, a persone che non tutti hanno dimenticato, e a un comune impegno solidale che non è venuto meno nonostante la crisi».  
Alla giornalista del settimanale Oggi, Raffaella Fanelli, va il premio “Il genio della donna” quest’anno attribuito da Banca Popolare di Verona, per l’articolo “Dovevamo odiarci invece siamo amiche”: storia di perdono tra la vedova di un carabiniere e la madre del suo assassino. «Una donna coraggiosa fugge la tentazione dell’odio e della vendetta per dare un senso alla sofferenza per la morte del marito ucciso e con la madre dell’omicida fonda la prima associazione che unisce le famiglie delle vittime e quelle dei carnefici. La fede che sostiene le due donne non è buonismo e il perdono è principio di una umanità nuova e di un percorso di pacificazione».
La giovane Nicoletta Pisanu si aggiudica la Targa Athesis dedicata agli under 30 e intitolata alla memoria dell’avvocato Luigi Righetti, già presidente della Società Editrice Athesis, per il reportage dal titolo “Azerbaijan, la tragedia degli aborti selettivi”, pubblicato su Il Reportage, trimestrale di scrittura, giornalismo e fotografia: viaggio in uno dei pochi Paesi musulmani che consente l’interruzione di gravidanza e dove le madri sono costrette ad abortire fino all’arrivo di un figlio maschio: un fenomeno aberrante e poco conosciuto. «La selezione sessuale e le violenze sulle donne sono raccontate con partecipazione al pari della dignità delle vittime in un articolo che assume il valore di una denuncia umana e civile», motiva la giuria. 
LE MENZIONI
Per la categoria Stampa la Giuria del Premio ha ritenuto meritevoli di menzione speciale Andrea Milluzzi (Jesus, mensile dell’editrice San Paolo) per il servizio “Che ne sarà dei cristiani in Medio Oriente?” sulla condizione dei cristiani che abitano le terre dell’Antico Testamento: «ampio reportage (parte di un più ampio progetto fotogiornalistico) che si muove tra violenze, divisioni, incomprensioni, mostrando possibili percorsi di speranza e aprendo al dialogo con le altre religioni». E Stefano Rossini (Il Ponte, settimanale cattolico della Provincia di Rimini), per l’articolo “Chiacchiere tra babbi - il residence di Rimini per i padri separati”, in cui descrive con abilità «le storie e le difficoltà spesso drammatiche dei padri separati che il Comune di Rimini ha inserito tra le sette categorie di ‘nuovi svantaggiati’ mettendo loro a disposizione alloggi popolari».
Per la sezione TV, menzione speciale a Nelly Pellin (Antenna 3 Nordest) per il coraggioso e fortunato programma settimanale «Storie di famiglia». Motivazione: «L’autrice si immerge tra la gente comune incontrata prima a casa e poi nello studio tv. Particolarmente toccante la storia di un’anziana che assiste amorevolmente il marito malato di Alzheimer».
Menzione speciale anche nella sezione Giornalisti e Società per Popoli, mensile internazionale dei Gesuiti italiani diretto da Stefano Femminis.