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Presentata all'ONU la Carta di Treviso in cinque lingue

14/12/2009
La nuova edizione in cinque lingue del Codice deontologico dei giornalisti italiani per la tutela dei minori – più noto come “Carta di Treviso” – è stata presentata nella sede delle Nazioni Unite a New York nel corso di un evento promosso dall’Ordine nazionale dei giornalisti con la collaborazione del Ministero degli Esteri italiano.
Al Convegno-Dibattito svoltosi nella mattinata del 10 dicembre al Palazzo di vetro nel ventesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e nel 61° della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, hanno partecipato Kiyotaka Akasaka (Under Secretary General for Communication and Public Information), di fatto il numero due per i problemi dell’informazione del Segretario Generale Ban Ki-moon; il rappresentante permanente dell’Italia presso l’ONU Ambasciatore Cesare Ragaglini, Monsignor Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU, Stefano Vaccara, giornalista di “America Oggi”, il più diffuso quotidiano in lingua italiana negli USA, Giampaolo Pioli, Presidente dell’Associazione dei corrispondenti presso le Nazioni Unite, oltre ovviamente ai rappresentanti della delegazione dell’Ordine guidata dal V.Presidente Enrico Paissan e dal Presidente del Gruppo di lavoro del Consiglio nazionale “Informazione e minori” Cosimo Bruno.
Era inoltre presente una rappresentanza del Master in giornalismo dell’Università di Torino, con la docente Carla Piro Mander ed alcuni studenti, che ha vinto il concorso indetto dall’Ordine per la realizzazione di un video sul tema “Minori, l’informazione prima e dopo la Carta di Treviso”, che è stato proiettato nel corso dell’incontro.
In tutti gli interventi è stato ribadito l’impegno ad intensificare gli sforzi per giungere il più rapidamente possibile alla definizione di un quadro di riferimento deontologico su scala mondiale per tutti i soggetti che operano nel settore della comunicazione a tutela dei diritti e della dignità dei minori.
In particolare Kiyotaka Akasaka, nell’elogiare il ruolo di apri pista svolto su queste tematiche dall’Ordine dei giornalisti italiani, ha sottolineato l’impegno delle Nazioni Unite a tradurre in termini normativi le esigenze di tutela dell’infanzia.
Dal canto suo l’Ambasciatore Ragaglini, nel congratularsi per l’iniziativa dell’Ordine, ha messo in evidenza il contributo che l’Italia, anche attraverso iniziative di questo tipo, continua ad apportare per far crescere nella Comunità internazionale e nelle sue Istituzioni la consapevolezza dell’esigenza di garantire all’informazione quegli elementi di correttezza e di trasparenza, essenziali per assicurare un’efficace salvaguardia della dignità della persona umana, in particolare dei più deboli.
Questi concetti sono stati ripresi da Monsignor Migliore, Giampaolo Pioli e Stefano Vaccara i quali hanno ribadito l’impegno per fare di questa questione uno dei punti centrali dell’iniziativa delle varie componenti del “sistema Italia” a livello internazionale.
Dal canto loro Paissan e Bruno, dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato nel 1990 al varo della Carta di Treviso e al suo successivo aggiornamento, nonché alle iniziative assunte nei confronti del Parlamento Europeo ai cui atti è depositata una Risoluzione che si propone di estendere all’intera Unione Europea i contenuti della Carta, hanno ribadito la ferma intenzione dell’Ordine nazionale dei giornalisti di “non mollare la presa” per pervenire nei tempi più rapidi possibili alla definizione di un quadro di riferimento normativo che costituisca un punto di riferimento obbligatorio e condiviso per tutti i soggetti che operano nel mondo dell’informazione.