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Presentata la quarta edizione del Rapporto Lsdi, una fotografia della professione

05/11/2013
Nonostante la crisi, in Italia il numero dei giornalisti continua a crescere: c’ è un giornalista ogni 526 abitanti (anche se quelli attivi sono soltanto la metà), contro una media di uno su 1.778 in Francia, uno su 4.303 in Cina e uno ogni 5.333 negli Stati Uniti. Ma la struttura della professione reale nel nostro paese continua ad indebolirsi.
Si riduce il lavoro dipendente (meno 1,6%), cresce quello autonomo (+7,1%; 6 attivi su 10, quasi il doppio di 13 anni fa), e aumenta in modo sempre più marcato il gap nei redditi fra i due segmenti della professione.
Nel 2012 la media annua delle retribuzioni dei dipendenti era di 62.459 euro (+0,4% sul 2011) : 5 volte più di quella degli autonomi e quasi 7 volte superiore a quella dei Co.co.co. La media dei soli autonomi era infatti di 11.278 euro. E la media generale (dipendenti + autonomi) era quindi di 33.557 euro. Intanto oltre 50.000 iscritti all’ Ordine continuano ad essere del tutto ‘’invisibili’’.
È questo, in sintesi, il quadro che emerge da “Il paese dei giornalisti”, la quarta edizione del rapporto Lsdi sulla professione giornalistica in Italia, che tenta di ricostruire lo scenario del giornalismo professionale in profondità individuando criticità e tendenze. Col metodo del ‘’data mining’’, cercando appunto filoni di senso nella massa di dati forniti dai vari istituti di categoria: Inpgi soprattutto, visto che i suoi server racchiudono le dinamiche relative ai rapporti economici e le tendenze demografiche, ma anche Casagit, che si muove in territori analoghi a quello della contribuzione previdenziale, e Fondo complementare, che risente direttamente dell’ andamento della congiuntura. E, naturalmente, Ordine e Fnsi, verso cui converge l’attenzione del mondo del’ informazione. Il primo perché è alle prese con una riforma che non si riesce ancora a fare (ma che è ritenuta assolutamente indispensabile, come del resto il Rapporto sottolinea) e la Federazione della stampa impegnata da mesi nei primi passaggi di una trattativa contrattuale che cade in un momento realmente decisivo: quello che vede, ormai, una massiccia prevalenza del lavoro autonomo all’ interno del giornalismo attivo.
Il Rapporto è stato presentato questa mattina a Roma nell’ambito della Giornata internazionale ‘Stand up of journalism’ Efj/Ifj, nella sede della Federazione nazionale della stampa.
E' la fotografia di un ricatto crescente, la certificazione di quel che l’Ordine denuncia da anni: gli editori continuano a passare come una schiacciasassi sopra alla vita di decine di migliaia di giovani i quali, per di più, debbono periodicamente subire lezioni sul loro stesso diritto di dirsi, essere o sperare di diventare giornalisti.” Ha scritto Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine nazionale, nella sua presentazione.
E’ necessaria una riforma dell’Ordine, non c’è dubbio, ma denunciarne la mancanza – che è dovere del Parlamento – come la concausa della situazione serve soprattutto per tentare di sfuggire alle responsabilità che, tutti, abbiamo”.