"Le prime sentenze nell'ambito del Processo Aemilia hanno condannato gli imputati Mesiano e Diletto anche per le minacce rivolte ai giornalisti reggiani Sabrina Pignedoli e Gabriele Franzini. In più è stato riconosciuto un conseguente risarcimento per l'Ordine dei Giornalisti e per l'associazione stampa che si erano costituiti parte civile al fine di testimoniare la propria vicinanza e solidarietà nei confronti di colleghi così pesantemente coinvolti in questa inchiesta giudiziaria". Lo si legge in una nota dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna.
"Ma l'aspetto che riteniamo più importante - prosegue l'Ordine - è che da questa sentenza emerge chiaramente un riconoscimento del ruolo svolto dalla libera stampa, al servizio elusivo della pubblica opinione e dei cittadini. Raccontare l'inquietante fenomeno della criminalità organizzata rispettando con coraggio il principio della verità, significa contribuire in maniera tangibile a contrastare tale fenomeno e a favorire la diffusione della cultura del diritto e della legalità".