Editore:
FrancoAngeli (2016), pag.160, Euro 21,00
James E.Grunig (professore emerito all’Università del Maryland) è, fin dagli anni Ottanta del secolo scorso, una voce internazionale nella ricerca sulla comunicazione strategica. Allo studioso americano va riconosciuto un decisivo contributo alla fondazione delle relazioni pubbliche, come disciplina autonoma, attraverso la definizione di teorie e di quattro differenti modelli per studiare la tipologia di relazioni pubbliche: press agentry o pubblicity, proposto da Phineas Taylore Barnum, come un rapporto unidirezionale e asimmetrico tra il portavoce e il giornalista; public information, introdotto da Ivy Led better Lee, è simile al precedente, ma al giornalista è accordato il ruolo di tutelare l’interesse pubblico; persuasione scientifica, ispirato a Edward Bernays, impiega dati e ricerche sociali, come base per la persuasione, e introduce il concetto di lobby; negoziazione, ideato da Grunig, si basa sull’introdurre il concetto di relazione basata sulla fiducia e la credibilità.
Nella presentazione, Alessandro Lovari e Valentina Martino scrivono che all’opera di Grunig va riconosciuto un decisivo contributo alla fondazione delle relazioni pubbliche come disciplina autonoma.
Conclude questo volume una summa della produzione scientifica di Grunig, una sua intervista sull’evoluzione della disciplina e delle professioni comunicative (in funzione di alcuni temi chiave: digitalizzazione, globalizzazione ed etica).