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Questa mattina a Villa Madama la Conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Romano Prodi

27/12/2007

Si è svolta questa mattina a Villa Madama la conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Romano Prodi, promossa dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti in collaborazione con l'Associazione Stampa Parlamentare.

 

A fare le domande al premier si sono alternati i giornalisti delle diverse testate, italiane e straniere, in base all’ordine frutto del  sorteggio effettuato ieri, alla presenza dei vertici della Stampa Parlamentare, tra le testate che hanno chiesto di porre un quesito al Presidente del Consiglio.

 

Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale, ha, tra l’altro, detto: “La politica deve fare un passo indietro, rispettare il lavoro dei giornalisti. Ma non solo la politica. Anche al mondo economico piace il giornalista “dimezzato” capace di amplificare le scarse virtù degli “amici” per esagerare, in compenso, i difetti degli avversari. E la magistratura, così attenta a difendere le proprie libertà, al momento buono dimentica quelle degli altri….. Persino agli editori sembra che i giornalisti interessino poco. Li lasciano senza contratto e non parlano nemmeno con loro. Eppure non manca qualche segnale di ottimismo. La Camera ha approvato – in prima lettura – una legge che consente agli esami da giornalista di utilizzare il computer e mandare la museo la vecchia macchina per scrivere facendo un passo avanti verso la modernità.”

 

Il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha annunciato la sua agenda per il 2008: i salari e il potere d'acquisto, la riforma della Pubblica Amministrazione, la ricerca e l'innovazione per sostenere la crescita.

Ma la conferenza ha anche rappresentato  l’occasione per tracciare un bilancio dell’anno trascorso, riferendosi principalmente ai conti pubblici e alla lotta alla mafia, affermando che “l’Italia si è rimessa a camminare ed è uscita dalle emergenze” . Il 2007, infatti,  chiuderà con un deficit, migliore delle previsioni, «che si attesterà intorno al 2%». Il premier ha parlato anche del mondo del lavoro: il tasso di disoccupazione in Italia è il più basso da 25 anni e l’Italia vanta la migliore situazione in Europa.