Protestano i giornalisti Rai che minacciano iniziative sindacali a difesa dell’informazione regionale. Denunciato anche il degrado tecnologico delle sedi regionali
L’assemblea di redazione della Rai delle Marche ”giudica negativamente la politica aziendale applicata dalla testata in materia di informazione regionale”. La cancellazione della terza edizione del telegiornale regionale, si legge in una nota dell’assemblea, “punisce giornalisti e utenti e contrasta con la vocazione regionalista del canale. La migrazione forzata di un nuovo appuntamento sul canale Rai News snatura quel canale e restringe gli spazi di informazione decentrata”. Secondo l’assemblea dei redattori Rai delle Marche “le sedi continuano a essere lasciate nell’incuria e nell’abbandono tecnologico, con organici in declino, prive di un credibile progetto di consolidamento e di sviluppo”.
“La redazione – conclude il comunicato - conferma la disponibilità a ogni opportuna iniziativa sindacale a difesa della informazione regionale, dalla nuova verifica attraverso un voto del piano editoriale Rai per l’informazione regionale, fino a tutte le iniziative già indicate dall’assemblea nazionale dei comitati di redazione del 15 settembre scorso".
Prima dell’assemblea dei redattori Rai delle Marche si era espresso anche il coordinamento dei Comitati di redazione della Tgr (Testata giornalistica regionale) dopo la comunicazione del direttore Maccari che annunciava lo stop alla terza edizione del tg regionale:
"Siamo stupefatti delle parole del direttore della Tgr Alberto Maccari che sembra non ricordare che nello stringato piano editoriale del dicembre 2009 si era parlato non di una possibile cancellazione della terza edizione ma, semmai, di una anticipazione di orario della stessa e che nei successivi incontri col sindacato aveva assicurato che avrebbe difeso questo spazio informativo”.
“Ritroviamo invece una direzione appiattita su una decisione aziendale che rappresenta una sottrazione gravissima, per i giornalisti, del diritto di informare, per i cittadini, del diritto a essere informati esaustivamente su quanto avviene in ogni regione. Nè possono essere considerati come potenziamento dell’offerta editoriale regionale sia l’allungamento del minutaggio della seconda edizione del tg, per risolvere problemi di concorrenza con altre emittenti che hanno radici più profonde e già ampiamente denunciate dall’Usigrai, sia il varo di un prodotto serale, su Rai News, al di fuori di un condiviso progetto complessivo che più volte abbiamo con ragionevolezza invocato”.
“Si intravede, anzi - conclude il comunicato - attraverso anche l’inopinato spostamento dalle sedi di alcuni colleghi, la volontà non di razionalizzare ma di centralizzare l'informazione regionale. Questa sarebbe la pesante eredità di una direzione di testata giunta a un passo dall’addio alla Rai per limiti di età. Proprio per tutelare il servizio pubblico siamo pronti a ogni azione sindacale che l’Usigrai vorrà promuovere e a mobilitare fin da ora tutte le redazioni e le istituzioni locali”.