Giornalisti, produttori televisivi, broadcaster, fotografi, videomaker e reporter di guerra si sono dati appuntamento al Dig Festival di Riccione per una quattro giorni di workshop ed eventi che ha avuto il patrocinio, tra gli altri, dell'Ordine nazionale dei Giornalisti e dell'OdG dell'Emilia Romagna.
Il momento più atteso nel comune romagnolo, che si conferma prestigioso punto di incontro e momento di formazione del giornalismo internazionale d'inchiesta, è arrivato sabato sera, 25 giugno, con la proclamazione dei Dig Awards
Categoria: Investigative
The Italian Handshake di Ali Fegan & Lars-Goran Svensson | Mission Investigate, SVT 1
Categoria: Long Reportage – Ex Equo
#myescape di Elke Sasse |wdr |deutsche welle
Fukushima: A Nuclear Story di Matteo Gagliardi con Christine Reinhold e Pio d'Emilia | TeatroPrimo Studio – Film Beyond
Categoria: Short Reportage
Travelling with the refugees|di Valentina Petrini| Piazza Pulita, La 7
Categoria: Digital
Ecuador's Secret Oil Road di Nina Bigalke |reported.ly
Categoria: Data
Fatal Extraction di Eleanor Bell, Will Fitzgibbon, Chris Zubak-Skees
Categoria: Focus on Italy
The Organization di Giuseppe Borello, Andrea Sceresini
Il Dig Festival ha chiuso i battenti ieri con le proiezioni in anteprima assoluta di "Italian Offshore", il documentario vincitore della prima edizione del concorso Focus On Italy ai DIG Awards. Grazie al premio di produzione garantito da DIG, oggi quel progetto è diventato una video-inchiesta che, in quattro capitoli da 12 minuti l'uno, affronta un tema diventato di attualità nel dibattito pubblico nazionale: l'estrazione di idrocarburi nei mari italiani.
Infine sempre ieri, alle 21, proiezione d3@ film documentario "E.R. Connection", uno dei principali risultati del progetto di ricerca Segnali di mafia. Immagini della presenza mafiosa in Emilia-Romagna, realizzato tra il 2015 e il 2016 nell'ambito di un accordo di programma tra l'Università di Bologna (Dipartimento di Filosofia e Comunicazione) e la Regione Emilia-Romagna (Politiche per la sicurezza e la Polizia locale).
Coordinato da Marco Santoro, docente di sociologia all'Università di Bologna, il progetto ha ricostruito la presenza della criminalità organizzata in Emilia-Romagna. Il film, diretto da Paolo Angelini con il supporto di Marco Santoro e Marco Solaroli, si concentra sulle infiltrazioni criminali nel Reggiano e lungo la Riviera adriatica, da Rimini a Gabicce.