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Ricongiungimento: documento del Consiglio di Odg Toscana

21/01/2014
In merito al tema del ricongiungimento, il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana, nella seduta dello scorso 17 gennaio, ha approvato il seguente documento:
“Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana giudica negativamente la nuova delibera sul ricongiungimento approvata, dal consiglio nazionale dell’Ordine, il 18 dicembre 2013. Una delibera che non risponde all’esigenza, ripetutamente sollevata dal Consiglio toscano, di permettere un passaggio al professionismo di migliaia di precari sottopagati che lavorano a tempo pieno negli organi di informazione. Il provvedimento adottato dal Consiglio Nazionale finisce invece per agevolare una transizione indistinta all’elenco dei professionisti che viene estesa anche a chi svolge solo in maniera occasionale il lavoro giornalistico. Un provvedimento, quello approvato dal Cnog, non solo confuso, ma anche in aperto contrasto con la legge che gli Ordini regionali sono tenuti ad osservare.
Il Consiglio toscano, che condivide nella sostanza i rilievi formulati da altri Consigli regionali, invita il Consiglio Nazionale a rivedere la propria delibera tenendo conto dei rilievi formulati dalla consulta dei presidenti degli Ordini regionali dell’ottobre scorso, sollecita il Consiglio Nazionale ad approvare al più presto una proposta di riforma della legge professionale, che rimuova le norme ormai obsolete, a oltre 50 anni dall’approvazione, della legge 69 e ad esercitare una forte e coerente pressione in tal senso su Governo e Parlamento.
Riguardo al ricongiungimento, il Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, che ha responsabilmente atteso per mesi l’emanazione di un provvedimento adeguato alla gravità della situazione e teso a dare una risposta coerente alle giuste rivendicazioni dei precari, ha deliberato all’unanimità e alla presenza di tutti i suoi consiglieri, di applicare la delibera del consiglio nazionale del 18 dicembre 2013 solo nelle parti in cui non confliggono con lo spirito e la lettera della legge istitutiva dell’Ordine”.