Si è svolta alla
Commissione Cultura della Camera dei Deputati l’audizione informale del Consiglio nazionale sulla
proposta di legge n. 2393 (primo firmatario
On. Pisicchio) contenente “
Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista” nella quale sono ripresi alcuni punti nodali del progetto globale di riforma approvato nell’ottobre 2008 dal Consiglio e che recepisce le aspettative della categoria.
Nel corso dell’audizione, il Presidente Lorenzo Del Boca ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa parlamentare che avvicina l’obiettivo di assicurare quei cambiamenti non più procrastinabili dell’ordinamento della professione che riguardano la formazione universitaria dei giornalisti, l’accesso, la deontologia, l’operatività della struttura consiliare.
“Un giornalismo più preparato e formato sulle tematiche globali - ha evidenziato Del Boca - è un presidio di libertà sia per i cittadini che per i giornalisti stessi” .
Una rapida approvazione della proposta di legge consentirebbe, in un momento di difficoltà e di crisi non solo economica della professione, oggi minacciata da provvedimenti restrittivi del diritto di cronaca, di offrire strumenti operativi ed istituzionali necessari alla categoria per essere al passo con in tempi e ad adempiere ai propri compiti.
L’audizione si è svolta in clima positivo e di fattiva collaborazione, nell’auspicio di poter pervenire all’approvazione di un testo condiviso in tempi brevi. Alla Commissione Cultura, che ha preso anche atto del parere favorevole espresso dalle istituzioni universitarie sulla finalità e sulle linee guida della proposta di legge, il Consiglio nazionale ha consegnato l’allegata
memoria sulla proposta di legge 2393 C.
Il 15 aprile scorso aveva invece avuto luogo l’incontro con il Ministro della Giustizia Alfano che ha esposto agli Ordini vigilati il proprio programma di riforma delle professioni che si sostanzierà in un primo provvedimento relativo ai principi generali comuni, seguito poi da provvedimenti specifici di comparto o di categoria che disciplinino le peculiarità delle singole professioni.
Nell’occasione il Ministro ha sollecitato la collaborazione degli Ordini per l’individuazione dei principi generali e poi per le normative di settore. Attende, quindi, un testo condiviso sui contenuti della legge quadro che, previo confronto con i proponenti, potrà far proprio in parlamento come testo condiviso da governo e ordini. Si è impegnato affinchè l’iter complessivo della riforma degli Ordini veda la sua conclusione nel triennio che resta all’attuale legislatura.
I temi generali della legge quadro potranno essere l’accesso, la deontologia, le tariffe, il welfare dei professionisti, i sostegni economici alle strutture professionali, la pubblicità e la regolamentazione delle società professionali.
Il Comitato Unitario per le Professioni (CUP), cui aderisce l’Ordine dei giornalisti, si è fatto carico di coordinare con gli Ordini ed i Collegi le proposte per la legge quadro (o Statuto) sulla riforma delle professioni da far pervenire in tempi rapidi al ministro oltre a raccogliere le istanze peculiari delle categorie per i provvedimenti di comparto o di categoria.