Entrerà in vigore il
30 giugno 2009 il nuovo
Codice di Autoregolamentazione in materia di rappresentazione delle vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevise, sottoscritto dall'Ordine nazionale dei Giornalisti insieme alle principali emittenti nazionali (Rai, Mediaset, T.I. Media), Federazione Radio Televisioni, Aeranti-Corallo, FNSI e Agcom.
Il nuovo codice, che segue un atto di indirizzo dell'Agcom e i numerosi richiami del Capo della Stato, è frutto di 18 mesi di lavoro intorno a un tavolo comune, al quale hanno partecipato tra gli altri i Presidenti emeriti della Corte Costituzionale Riccardo Chieppa e Cesare Ruperto, autorevoli giuristi e rappresentanti del Csm, il Presidente Rai Paolo Garimberti, il Presidente Mediaset Fedele Confalonieri, Il Presidente FNSI Roberto Natale e Pierluigi Roesler Franz, in qualità di delegato per conto dell'Ordine nazionale dei Giornalisti.
Lo scopo del Codice è quello di impedire la messa in onda, divenuta sempre più frequente, di processi show in televisione e nel circuito radiofonico; processi trasferiti impropriamente dalle aule di giustizia al piccolo schermo, con rappresentazioni che possono distorcere la comprensione dei fatti, in violazione dei diritti della persona e nella totale mancanza di distinzione tra cronaca e commento, tra indagato, imputato e condannato, tra accusa e difesa. Più volte il Capo dello Stato aveva infatti richiamato i protagonisti dell'informazione "contro il rischio di un sovrapporsi della televisione alla funzione della giustizia attraverso la tecnica della spettacolarizzazione dei processi e la suggestione di teoremi giudiziari alternativi".
Il Codice vuole essere uno strumento per garantire l'obiettività, la completezza e l'imparzialità dell'informazione, a tutela dell'interesse dei cittadini e dei diritti sanciti dalla Costituzione. Inoltre, rafforza il ruolo dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, al quale sono state affidate in via esclusiva le eventuali sanzioni disciplinari ai giornalisti in caso di trasgressioine del Codice.
Soddisfazione è stata espressa da Lorenzo del Boca, Presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti e da Corrado Calabrò, Presidente dell'Agcom, che hanno sottolineato come la rinuncia a qualche punto di share possa essere positiva per la tutela dei diritti del cittadino e della società civile.