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Tariffe postali: una buona notizia!

11/10/2010
Il Governo ha dato parere favorevole al decreto che ridefinisce le tariffe postali per la spedizione dei prodotti editoriali. Centinaia di testate potranno sopravvivere.
 
L’Ordine dei giornalisti delle Marche era stato fra i primi a segnalare e a denunciare la gravissima decisione del Governo di abolire le agevolazioni nelle tariffe per la spedizione tramite Poste dei giornali e dei periodici. Avevamo denunciato cioè il rischio che quel provvedimento decretasse la chiusura di centinaia di piccole testate locali che vivono fra mille difficoltà e grazie all’impegno (spesso volontario) di chi le realizza.
 
Finalmente una buona notizia: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Paolo Bonaiuti, ha dato parere favorevole al decreto che ridefinisce le tariffe postali per la spedizione di prodotti editoriali. “E’ un passo avanti per la soluzione della delicata questione delle tariffe postali per l’editoria – si legge in una nota di Palazzo Chigi – dopo l’accordo che era stato raggiunto qualche tempo fa tra le Associazioni degli editori, in particolare la Fieg, Federazione italiana editori giornali, l’Uspi, Unione stampa periodica italiana, l’Anes, Associazione nazionale editoria specializzata, la File, Federazione italiana liberi editori, la Fisc, Federazione italiana stampa cattolica, e Poste Italiane.
 
“La Presidenza del Consiglio – prosegue la nota – era intervenuta in precedenza per favorire l’apertura di tavoli di trattativa a Palazzo Chigi e poi al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, tavoli che si sono infine chiusi con una serie di incontri tra le parti, anche nella sede di Poste Italiane. A questo punto, per mettere in pratica l’accordo, occorreva un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia, sentito il parere della Presidenza del Consiglio.
 
“La pubblicazione della modifica delle norme sulla Gazzetta Ufficiale lunedì scorso e il parere espresso oggi dal sottosegretario Bonaiuti consentono di passare alla firma dei ministri competenti in tempi brevissimi. Si sono dunque ottenute, in questo modo, tariffe postali compatibili, da un lato, con le esigenze degli editori e, dall’altro, con i vincoli generali del bilancio pubblico. L’unico settore ancora scoperto – conclude la nota di Palazzo Chigi – resta quello dei pacchi editoriali, per il quale viene sollecitata una conclusione positiva nel parere dato oggi dalla Presidenza del Consiglio e che, comunque, potrà ripercorrere, molto più in fretta, quel cammino positivo già compiuto dagli altri settori”.
 
La Fieg manifesta “grande apprezzamento per la sollecitudine con cui il Sottosegretario Bonaiuti ha espresso l'assenso della Presidenza del Consiglio dei ministri al testo del decreto interministeriale che fissa le tariffe massime applicabili per la spedizione postale dei prodotti editoriali. Si tratta dell'attuazione di quanto previsto dalla legge 1° ottobre 2010, n. 163, nella G.U. del 5 ottobre, che - per dare corso all'accordo tra Poste Italiane e Fieg del luglio scorso - con decorrenza 1° settembre 2010 affida a un decreto ministeriale applicativo la determinazione di dette tariffe massime, senza oneri a carico del bilancio dello Stato”.
 
È quanto si legge in una nota della Federazione degli editori giornali. “Tale sollecitudine fa ben sperare – continua la Fieg – in una rapida conclusione della tormentata vicenda, con la firma dei Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. Vicenda che ha visto gli editori sobbarcarsi un brusco incremento delle tariffe applicate fino al marzo di quest'anno, con un aumento che a regime (dal settembre 2011) si attesterà a circa il 62% e che peserà per il 2010 con un imprevisto incremento di dette spese che oscilla tra il 65 e il 75% rispetto alle previsioni.
 
“L'accordo con Poste – ricorda la Fieg – è stato per gli editori il minore dei mali possibili, considerato che la sospensione a marzo di quest'anno delle tariffe agevolate aveva comportato un incremento dei costi di spedizione dei prodotti editoriali dell'ordine del 120%, con una sopravvenienza onerosa su bilanci già approvati assolutamente insostenibile. L'auspicata prossima conclusione della vicenda delle tariffe postali sulla base di quanto convenuto da Fieg con Poste –conclude la Federazione degli editori – è l'occasione per richiamare l'attenzione del mondo politico sullo stato dell'editoria italiana che necessita di interventi significativi a salvaguardia della tenuta produttiva e occupazionale e dei valori insopprimibili che l'editoria incarna in una moderna democrazia”. (Adnkronos)