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TERREMOTO: IL DOLORE E IL DOVERE DELLA SOLIDARIETA’

09/04/2009
Le parole non servono mai a placare il dolore. Possono, al più, testimoniare la solidarietà profonda di chi le pronuncia. E’ così in questo caso. L’Ordine nazionale dei giornalisti conosce, grazie ai suoi iscritti inviati nei luoghi del terremoto, la sofferenza delle popolazioni abruzzesi così tragicamente colpite. Sono i giornalisti a condividere e raccontare le preoccupazioni dei cittadini, a raccoglierne le speranze, a trasmettere a tutta l’Italia l’ammirevole determinazione della gente d’Abruzzo a ricominciare, a guardare avanti.
Resta il dolore: quello di chi ha perduto familiari, di chi – ed è dolore indicibilmente più grande – ha visto morire i suoi figli (come è accaduto ad un collega), di chi ha visto spazzare via in un attimo quanto aveva costruito con la fatica di tutta una vita di lavoro, quello dell’intera collettività sgomenta davanti alle vittime di tanta tragedia e alla violenza che ha distrutto una realtà che era patrimonio culturale nazionale.
E resta in tutti noi, gli altri, il dovere morale di non lasciare sola la gente d’Abruzzo alla quale l’Ordine nazionale dei giornalisti si sente particolarmente vicino.
Noi cominceremo da subito, ricostruendo – senza nulla chiedere alle Istituzioni – la sede dell’Ordine abruzzese, distrutta dal sisma. Da subito, con la commovente collaborazione di tutti gli Ordini regionali e dei colleghi.