“La scarsa considerazione – ma è un eufemismo – per il lavoro e il ruolo dei giornalisti è ormai pensiero dominante nella nostra classe politica. Il turpiloquio e le offese davanti alle telecamere di Ballarò dell'on. Massimo D'Alema – giornalista anch'egli – nei confronti del condirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, è purtroppo sintomo di un disprezzo che va al di là dei colori politici. Se a questo si aggiunge la fine della cronaca giudiziaria decretata con il voto di ieri della Commissione Giustizia del Senato, si ha un quadro del baratro in cui sta precipitando l'informazione in Italia. E poi ci chiediamo perché nelle valutazioni internazionali sulla libertà di stampa l'Italia sia al 49esimo posto, appena prima del Benin”.