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Un delitto banale

01/03/2011
Autore: 
Antonio Volpi
Editore: 
Albatros (2010), pag.163, Euro 14,90
Un racconto scorrevole e coinvolgente, questa seconda opera di Antonio Volpi.
La trama: separarsi dalla moglie e finire coinvolto in un omicidio. Al centro della storia uno stimato violinista, poco più che cinquantenne che con l’arrivo della pensione torna “single”, con la fine del matrimonio. Da qui si snoda un’altra dimensione di vita che s’intreccia con l’incontro con vari personaggi, fra i quali anche un imprenditore, trovato poi ucciso in circostanze misteriose. Lo stesso violinista e la figlia finiscono coinvolti nella vicenda.
I punti chiave del racconto sono: la crisi di coppia, i disagi di rapporto tra genitori e figli, i pregiudizi nei confronti degli extracomunitari, una certa “crisi” della stampa. Tutto il racconto, inoltre,è esaltato dalla “location”, in quel di Cagliari (città luminosa e misteriosa), terra adottiva dell’Autore.
Il “giallo” comincia quando una mattina il violinista, uscito di casa per sostare al bar per un caffè e per sfogliare il giornale, vede in prima pagina un titolo a caratteri vistosi.
L’articolo siglato riporta la notizia del ritrovamento del cadavere di un imprenditore. La segnalazione proviene da un dipendente, preoccupato per l’inconsueta assenza da due giorni del proprio datore di lavoro. L’occhiello del pezzo pone alcuni interrogativi: cause naturali, disgrazia, suicidio o omicidio?
Come in ogni thriller che si rispetti, al lettore la scoperta del finale.
A commento di questo libro è stato sottolineato che Volpi ha composto un racconto “terribilmente” contemporaneo, che evidenzia la doppia patologia dell’integrazione e dell’accoglienza dell’immigrato. Una delle non poche patologie da cui è affetta la società odierna.
Antonio Volpi, napoletano d’origine, da oltre trent’anni risiede a Cagliari. Autore di testi teatrali, collabora con diversi quotidiani e periodici della Sardegna, dando voce in particolare alle fasce più emarginate e sofferenti della società.
Ha debuttato nella narrativa con “La macchina rossa”, un racconto di fantasia, ambientato a Roma, nei giorni del sequestro di Aldo Moro.