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UNA LEGGE SBAGLIATA E LA MENZOGNA SULL’ 'APPOGGIO' DELL’ORDINE

15/07/2014
Caro Direttore,
leggo nella rubrica “Particelle elementari” di Pierluigi Battista affermazioni gravemente insultanti non per l’Ordine dei giornalisti, che presiedo, ma per la verità.
Si scrive che “con l’appoggio dell’Ordine dei giornalisti, istituito da Benito Mussolini … si sta proponendo un avvitamento di manette a danno di “chiunque abusivamente eserciti” la professione di giornalista…”
Sono convinto che non sia un tesserino a fare di una persona un giornalista. Da sempre. Da ben prima di quando, nel 2009, mi recai a Partinico per schierarmi accanto a Pino Maniaci, direttore di Telejato, accusato di esercizio abusivo della professione. Non c’era nessun altro (a parte i volontari di Libera) e nessuno ad indignarsi né sulla “grande” né sulla “piccola” stampa.
Maniaci fu assolto. Io “aggredito” per quella affermazione (e per quella difesa?).
Una nuova aggressione l’ho subita quando ripetutamente e pubblicamente, nella mia qualità, ho continuato a dire che i blogger fanno informazione, anche se non iscritti all’Ordine dei giornalisti.
Tutti distratti, al mare o in montagna, a seconda delle stagioni.
Essere aggredito ora, come Ordine dei giornalisti, con l’accusa infamante di appoggiare un provvedimento sbagliato è molto peggio dell’affermazione degna di chiacchiere da bar che periodicamente tende a collegare l’Ordine al fascismo.
L’Ordine è nato nel 1963, con una legge voluta da un campione di democrazia qual è stato Guido Gonella. Ma si può coltivare in tanti modi una incomprensibile animosità, confondendo tra Ordine e associazione sindacale (la sola che c’era, in due fasi, al tempo del fascismo), o piegarsi a una propaganda “brezneviana”.
Quanto all’evocato “avvitamento di manette” che, dopo l’approvazione del Senato, è all’esame della Camera, non so da dove si tragga “l’appoggio” dell’Ordine dei giornalisti. Si può essere, legittimamente, contrari all’esistenza dell’Odg, senza il quale la tutela della deontologia sarebbe affidata ai Tribunali ai quali potrebbero ricorrere solo i ricchi, con i tempi biblici che sono noti. Ma da qui al tentativo di accreditare “l’appoggio” dell’Odg a quella norma occorre molto più di un triplo salto mortale logico.
Sul nostro sito, infatti, consultabile da chiunque senta il dovere di documentarsi prima di lanciare anatemi, in data 1 luglio (ore 17) è apparsa una nota che ha per titolo: “Esercizio abusivo della professione giornalistica: una norma da correggere” (http://old.odg.it/content/esercizio-abusivo-della-professione-giornalistica-una-norma-da-correggere).
Il 1 luglio, non oggi né ieri. E con riferimento alla “professione”, non alla libera manifestazione del pensiero che ha una tutela ben più alta, la Costituzione, di quella che può cercare di assicurare l’Ordine o tentare di attaccare una norma sbagliata, come la proposta di legge in questione.
Tutto questo – assieme alla risposta da dare al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in tema di intercettazioni telefoniche e a una riflessione sulla delicatezza delle informazioni che riguardano la salute – sarà, per di più, al centro di una riunione con alcuni direttori (compreso quello del Corriere della sera) convocata da molti giorni per il prossimo 16 luglio.
Porteremo questi contributi anche all’attenzione della Camera dei Deputati, che deve valutare quella legge sbagliata in seconda lettura. Per difendere quanti vogliono avviarsi a questa professione, nel rispetto delle norme (è nostro dovere prioritario, come Ordine), ma anche per tutelare un principio previsto dalla Costituzione a garanzia di tutti i cittadini.
Enzo Iacopino
Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti
 

 
La risposta di Battista
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti affronta un comma marginale della legge e non la questione centrale, lo scandalo della galera proposta per i giornalisti “abusivi”, cioè non muniti di regolare tesserino statale. Avete letto bene: “la galera”. Di fronte a questa enormità liberticida, il silenzio della corporazione. Ciascuno giudichi come crede.
 

 
Un attacco gratuito
Resta, e non è "marginale", assolutamente gratuita l'affermazione di Battista che quella norma gode dell'"appoggio dell'Ordine". Battista se ne accorge il 14 luglio. L'Odg aveva chiesto di cambiare la legge ben 13 giorni prima, nel silenzio di tutti (e.i.)