L’Ordine dei giornalisti della Puglia sostiene e appoggia la mobilitazione dei colleghi e delle colleghe leccesi, partita dal licenziamento di un operatore di un’emittente privata, che aveva denunciato su facebook di non percepire stipendio da circa nove mesi. Lo stato di agitazione, proclamato da un'assemblea di giornalisti, cameraman e fotografi e che domani approderà in Prefettura a Lecce, deve far riflettere anche gli altri colleghi pugliesi sulla difficoltà del momento che stiamo vivendo.
La "precarietà", diventata quotidianità in quasi tutte le redazioni, si ripercuote inevitabilmente sul prodotto che forniamo con un conseguente abbassamento del livello della qualità dell'informazione. Il Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti ricorda, inoltre, a tutti i colleghi e le colleghe che è stata firmata ed è attiva la Carta di Firenze che prevede la possibilità di porre sotto Procedimento disciplinare, su segnalazione, gli iscritti che rivestano a qualunque titolo ruoli di coordinamento del lavoro giornalistico che non rispettano le norme previste dalla carta deontologica, sottoscritta pochi mesi fa.
L’informazione precaria è sicuramente meno libera e meno utile ai cittadini. Quello del giornalista è un lavoro fondamentale per la democrazia di un paese e va retribuito “equamente”. Per questo chiederemo nella prossima seduta del Consiglio Nazionale, tramite i rappresentanti pugliesi, al Presidente Iacopino di avviare una raccolta di firme (cartacea e on line) che coinvolga tutti gli ordini ragionali per sollecitare il parlamento affinché si affretti ad approvare la legge sull'equo compenso che è stata stoppata (dopo l'approvazione alla Camera) all’esame della Commissione Lavoro del Senato. Invitiamo inoltre i parlamentari pugliesi a farsi portavoce del dissenso dei giornalisti e ad impegnarsi affinchè la legge venga approvata in tempi rapidi.