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Libreria editrice goriziana (2017), pag.288, Euro 22,00
John Steinbeck, corrispondente di guerra per il “New York Herald Tribune”, durante la Seconda guerra mondiale, scrisse 58 dispacci per il “Newsday”, dal dicembre 1966 all’aprile del 1967, come inviato in Vietnam. Sono corrispondenze dal fronte, in forma di missiva, pubblicate nella rubrica “Lettere ad Alicia”. Così volle Steinbeck, per rendere omaggio ad Alicia Patterson, fondatrice del giornale, scomparsa poco tempo prima.
Nell’arco di cinque mesi, Steinbeck si spostò in elicottero lungo il Mekong; assistette al bombardamento di B.52. Documentò la quotidianità, con occhio disincantato, incontrando direttamente il pericolo. Da Saigon, il 14 gennaio 1967, scrisse ad Alicia che “questa guerra” non assomiglia a nessun altro conflitto. “Cercherò di raccontare – precisa poi – alcune delle differenze che ho osservato. Era facile raccontare le guerre di movimento, di posizioni conquistate, difese o perdute, di linee definite e ben chiare, di truppe che si affrontano e combattono fino a che una parte o l’altra è sconfitta. È possibile immaginare una grande battaglia, e la si può raccontare come si racconta un combattimento tra tori. Puoi rivedere, magari su una mappa, tutte le guerre che ci sono state finora: da una parte della linea noi e i nostri amici, dall’altra i nemici. Il Vietnam non è affatto così e mi domando se sarà mai possibile descriverlo...È una guerra di sensazioni, senza un fronte e senza retroguardia. È dappertutto, come un gas sottile e pervasivo”.
John Steinbeck (1902-1968) fu Autore di reportage e di libri di successo. Ricordiamo: “Pian della Tortilla” (1935), “Uomini e topi” (1937), “Furore” (1940, gli valse il Premio Pulitzer), “Vicolo Cannery” (1945), “La valle dell’Eden! (1952), “C’era una volta una guerra” (1958, raccolta degli articoli scritti nel 1943, sul conflitto in Europa). Nel 1962 gli fu conferito il Premio Nobel.