E’ Wikileaks il vincitore del premio internazionale della 37/ma edizione del Premio Cronista 2011 – Piero Passetti dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani. A ritirarlo, sabato 26 marzo, a Viareggio, sarà Kristinn Hrafsson, portavoce dell’organizzazione, che dirige da quando Julian Assange è sotto accusa in Inghilterra. Hrafnsson, che è accompagnato da Joseph. A. Farrell, incontrerà i giornalisti sabato alle 15 all’hotel Palace.
Il sito di informazione “etica” si è distinto per la pubblicazione di documenti coperti da segreto e dossier scomodi, rivoluzionando il panorama dell’informazione. La pubblicazione di centinaia di migliaia di documenti coperti da segreto (militare, politico, finanziario) e di dossier ha smantellato il principio secondo il quale nel nome della “ragion di Stato” tutto è consentito. Persino calpestare i diritti dei cittadini.
Anche nelle vicende più complesse e controverse, Wikileaks non ha mai derogato ad alcuni dei cardini della professione giornalistica, intesa in senso ampio: verifica della notizia, tutela delle fonti, interesse pubblico della notizia. Applicando la tecnologia avanzata a questi fondamenti del giornalismo, Wikileaks conferma che senza i cronisti non esiste la professione. E che il web è uno strumento potentissimo, ma non il fine, per la diffusione sempre più democratica della notizia, il cui fine deve essere esclusivamente l’informazione, corretta, completa e tempestiva, dei cittadini perché possano esercitare in modo consapevole il diritto di cittadinanza.
A Viareggio saranno premiati anche Fiorenza Sarzanini (Il Corriere della Sera), le cui inchieste rendono il sistema del malcostume e della corruzione leggibile a tutti, e Alberto Negri (Il Sole 24ore), grazie al quale è possibile comprendere conflitti e crisi di aree calde del pianeta, come i Balcani, il Medio Oriente e l’Africa. Premio speciale anche a Mary Liguori: giovane precaria de Il Mattino di Napoli, scopre, arrivando sul luogo di un agguato di camorra, che una delle vittime è il padre, trucidato dai killer in cerca di un’altra persona da assassinare. Con grande coraggio, affronta la tragedia da cronista e da figlia, offrendo un esempio di deontologia e professionalità.