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Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, riunito a Roma il 4 e 5 luglio 2006, ha affrontato la questione delle intercettazioni telefoniche e della loro pubblicare integrale da parte di alcuni organi di informazione. Al termine del dibattito presieduto da Lorenzo Del Boca, è stato approvato il seguente documento:
“La pubblicazione, da parte dei giornali, delle intercettazioni telefoniche, disposte dalla magistratura nell’ambito di importanti inchieste giudiziarie, ha consentito ai cittadini di conoscere e capire la gravità di operazioni illecite e di traffici oscuri. Il Garante della privacy ha rilevato che quelle pubblicazioni erano lecite, ma ha chiesto una più stretta osservanza delle leggi e del codice deontologico dei giornalisti.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha indetto una selezione pubblica per l'assunzione, con contratto di formazione e lavoro della durata di 12 mesi, di una unità lavorativa, per l’area e posizione B2 - profilo di assistente di amministrazione - presso il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
A Roma, nella sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti, si è riunita la Consulta dei presidenti e dei vicepresidenti degli organismi Regionali. Un solo tema all’ordine del giorno: le Scuole di giornalismo autorizzate. Un quesito su tutti: l’attività di controllo (e verifica) deve essere svolta solo dall’Ordine nazionale?
Il Comitato Esecutivo del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, dopo aver esaminato il provvedimento adottato dal Garante della privacy per quanto concerne la pubblicazione integrale delle trascrizioni di intercettazioni telefoniche, ha diffuso il seguente comunicato:
"Il Comitato Esecutivo rileva che secondo il Garante è legittimo l'esercizio del diritto di cronaca ed è altresì configurabile un interesse pubblico alla conoscenza anche dettagliata dei fatti. Il Garante evidenzia, poi, la necessità di un'adeguata tutela dei diritti dei soggetti coinvolti dalla pubblicazione pressoché integrale di innumerevoli brani di conservazioni telefoniche. A detta del Garante, non risulta allo stato comprovato che le più recenti pubblicazioni giornalistiche delle predette trascrizioni siano avvenute violando il segreto delle indagini preliminari o il divieto di pubblicare atti del procedimento penale.
In difficoltà, in alcune redazioni, i praticanti che stanno effettuando stage, in base alle convenzioni e agli accordi stipulati dalle scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine. Ci sono praticanti che restano inattivi per settimane, anche a causa dei contrasti fra le aziende e i Comitato di redazione.
Sulla questione, il Segretario dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Vittorio Roidi ha dichiarato: