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Del Boca: con il ddl Alfano la stampa sarebbe imbavagliata

Quelle foto scattate di nascosto nella villa sarda del premier “non andavano scattate né pubblicate”, in quanto sono state “un furto e una violazione della privacy e delle regole della deontologia professionale”, oltre che controproducenti ai fini della giusta battaglia dei giornalisti “per la libertà di stampa, nel cui ambito va però rispettata la autoregolamentazione”. Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Lorenzo Del Boca, partecipando, questa mattina, alla manifestazione promossa dall'Unci (Unione nazionale cronisti italiani) contro il ddl Alfano sulle intercettazioni.
Quel collega ha sbagliato - ha detto Del Boca a proposito del fotografo Zappaddu – perché la privacy è sacra, anche se vi è una differenza tra quella del privato cittadino e quella di un personaggio pubblico. Per quest'ultimo infatti è ridotta, ma ciò vale per le occasioni pubbliche, non per il bagno di casa sua”. Diverso il caso invece, ha chiarito Del Boca, delle foto scattate all'aeroporto di Olbia, con alcuni ospiti del premier scendere da un aereo della presidenza del Consiglio.
"Per noi giornalisti è doveroso distinguere tra ciò che è lecito e ciò che non lo è - ha sottolineato ancora Del Boca – così come rispettare i cittadini inermi. Ma se non siamo seri in questa autoregolamentazione, apriamo la porta a norme pericolose per la libertà di stampa”. Quale appunto il ddl Alfano, con il quale, ''la stampa sarebbe imbavagliata”(ANSA)
 
Organizzata dall’Unci e dall'Associazione stampa romana, nel giorno in cui la Camera dei deputati ha avviato l’esame finale del disegno di legge Alfano sul tema delle intercettazioni, la manifestazione ha visto la partecipazione di giornalisti e cronisti in un insolito corteo in bicicletta lungo le vie del centro, con pettorine con lo slogan “liberi di informare, liberi di sapere”.
Giornalisti ancora in piazza - ha spiegato Guido Columba, presidente dell'Unione cronisti italiani - per segnalare a tutti l'estremo pericolo rappresentato da questa legge, che sottrae ai magistrati un’arma fondamentale contro il crimine ed espropria i cittadini del diritto costituzionale di essere informati in modo completo, corretto e tempestivo”.
Ad attendere i giornalisti di fronte a Montecitorio un gruppo di parlamentari, fra cui Vincenzo Vita, Roberto Zaccaria, Tana de Zelueta e Donatella Ferranti per il Pd e Massimo Donadi e Giuseppe Giulietti dell'Idv, il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Lorenzo Del Boca, il presidente della Federazione nazionale della stampa  Roberto Natale e il segretario generale Franco Siddi.