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Don Ciotti a Ragusa per ricordare Giovanni Spampinato

21/04/2010
"Noi e Giovanni. Una vittima dimenticata e il dovere della memoria" è il tema dell'incontro pubblico con don Luigi Ciotti, presidente di Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie, organizzato a Ragusa, lunedì 26 aprile presso la sala Avis alle ore 17, dall'Associazione Giovanni Spampinato e dal Coordinamento provinciale di Libera, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ragusa.
Alla figura del giornalista dell'Ora ucciso a Ragusa il 27 ottobre 1972, e alla memoria che ne conserva la città iblea è dedicato anche un incontro con gli studenti che don Ciotti avrà la mattina dello stesso giorno presso il Liceo Scientifico Enrico Fermi.
All'incontro pubblico del pomeriggio interverranno il segretario dell’Associazione Stampa Siciliana, Alberto Cicero; il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Franco Nicastro, e Alberto Spampinato, il fratello di Giovanni. Il sindaco Nello Dipasquale e il presidente della Provincia Franco Antoci porteranno un saluto. Attraverso ricordi, testimonianze, proposte, si parlerà di cosa significa la morte di un innocente, di come reagisce una comunità all’assassinio di un giornalista, di cosa può fare una città per ricordare un concittadino ucciso mentre assolve una funzione di pubblico interesse.
Un tema sollevato, con varie iniziative, dall'Associazione intitolata a Giovanni, che recentemente ha annunciato la nascita di un Archivio Spampinato per rendere accessibili gli articoli di questo cronista, per fare documentare la sua vita e il contesto in cui maturò il suo assassinio, per rendere disponibili i suoi articoli, le sue inchieste, la storia di quel tormentato 1972 a Ragusa e in Sicilia, e anche la storia degli altri sette giornalisti uccisi in Sicilia. Da qualche tempo, dopo decenni di disattenzione, la figura di Giovanni e il suo esempio di giornalismo investigativo e di impegno civile suscitano interesse in tutta Italia.
La sua scomparsa qualche giorno prima del ventiseiesimo compleanno suscita in particolare l'attenzione dei più giovani. Gli sono dedicati libri, trasmissioni tv, rappresentazioni teatrali, convegni, blog, 60.000 voci su google... Il 20 marzo scorso gli studenti di Reggio Emilia hanno portato in corteo a Milano uno striscione con il suo nome. Invece a Ragusa, sostengono gli esponenti dell'associazione intitolata al suo nome, è difficile trovare tracce di Giovanni, sapere chi era e cosa faceva, sapere perché fu ucciso, leggere i libri, i giornali, i documenti che parlano di lui, i suoi articoli, le clamorose inchieste sull’eversione neofascista e su un omicidio tuttora avvolto nel mistero, pubblicate dal quotidiano L’ORA, che svelarono il volto nascosto della sua città.
Per informazioni: www.giovannispampinato.it