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Efficienza energetica e fonti rinnovabili: strategie di comunicazione

28/10/2016
Con oltre 2600 dipendenti, in massima parte ricercatori e tecnologi, l'ENEA rappresenta un  presidio di eccellenza in campo energetico, ambientale, dello sviluppo economico sostenibile e per le sue competenze nella ricerca applicata e nel trasferimento di tecnologie innovative. Oggi l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile è uscita da un lungo periodo di commissariamento, ha una nuova governance, un Presidente, l’economista Federico Testa, e una struttura riorganizzata e rinnovata.
La sua attività è rivolta alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini ai quali rende disponibili tecnologie e prodotti avanzati, servizi, studi, prove, misure, valutazioni, analisi, attività di formazione,  informazione, di trasferimento dei risultati ottenuti per valorizzarli anche a fini produttivi.
In questo contesto segnato da una crescente attenzione alla ricerca e all’innovazione da un lato, ma anche dalla limitata disponibilità di risorse pubbliche e dalla crescente competizione internazionale, le strategie di comunicazione assumono un ruolo necessariamente strategico per gli enti di ricerca. Ne parliamo con Cristina Corazza, responsabile Relazioni esterne e Comunicazione dell’Agenzia, e con Roberto De Ritis, capo dell’ufficio stampa.
Con oltre 2600 dipendenti, in massima parte ricercatori e tecnologi, l'ENEA rappresenta un  presidio di eccellenza in campo energetico, ambientale, dello sviluppo economico sostenibile e per le sue competenze nella ricerca applicata e nel trasferimento di tecnologie innovative. Oggi l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile è uscita da un lungo periodo di commissariamento, ha una nuova governance, un Presidente, l’economista Federico Testa, e una struttura riorganizzata e rinnovata.
La sua attività è rivolta alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini ai quali rende disponibili tecnologie e prodotti avanzati, servizi, studi, prove, misure, valutazioni, analisi, attività di formazione,  informazione, di trasferimento dei risultati ottenuti per valorizzarli anche a fini produttivi.
In questo contesto segnato da una crescente attenzione alla ricerca e all’innovazione da un lato, ma anche dalla limitata disponibilità di risorse pubbliche e dalla crescente competizione internazionale, le strategie di comunicazione assumono un ruolo necessariamente strategico per gli enti di ricerca. Ne parliamo con Cristina Corazza, responsabile Relazioni esterne e Comunicazione dell’Agenzia, e con Roberto De Ritis, capo dell’ufficio stampa.
 
Quali sono i pubblici di riferimento della comunicazione ENEA?
 
I nostri pubblici di riferimento sono numerosi  e molto diversi: dal grande pubblico alla comunità scientifica, dai media alle imprese, dalla pubblica amministrazione ai cittadini, alle istituzioni, associazioni e organismi internazionali.   Comunicare a questa pluralità di soggetti il valore, l’importanza e anche l’utilità del patrimonio di conoscenze e dei risultati della nostra ricerca, valorizzandoli al meglio a seconda degli obiettivi e delle necessità, è una sfida appassionante ma anche complessa. Per fortuna qui si è formato nel tempo un team di comunicazione molto competente, coeso, preparato e motivato rispetto all’obiettivo di ‘far uscire dai laboratori’  le eccellenze presenti in ENEA. E poi i nostri pubblici di riferimento cerchiamo di ampliarli il più possibile, coinvolgendo nuovi potenziali ‘lettori’, anche giovani e giovanissimi. 
 
Quali i media utilizzati?
 
Cerchiamo di lavorare a 360 gradi, utilizzando tutti gli strumenti -radio, tv, carta stampata, web, social media, stampa specializzata e non-   all’insegna della multimedialità. I nostri comunicati sono completi di foto e materiale video che ogni utente può liberamente scaricare. E la scelta di ‘come’ comunicare viene decisa tutti insieme, cercando trovare il modo più efficace.  Ad esempio, se vogliamo dire che il 5 x mille all’ENEA servirà a realizzare una macchina per la protonterapia, per curare i tumori pediatrici, le modalità saranno molto diverse rispetto all’annuncio del road show  per presentare l’Atlante dell’Innovazione Tecnologica alle imprese. Organizziamo anche corsi di formazione, in collaborazione con l’Ordine Nazionale o con gli Ordini regionali, perché consentono di comunicare in maniera più approfondita temi generalmente complessi, mettendo direttamente in contatto i ricercatori con i giornalisti. Stiamo anche cercando di rafforzare la presenza dell’ENEA sui social network; negli ultimi mesi abbiamo incrementato del 10 per cento i nostri fan su Facebook e i follower su Twitter e le visualizzazioni dei nostri filmati su Youtube hanno raggiunto quota 425mila
 
I temi più importanti nei quali ENEA è impegnata con l’opinione pubblica?
 
L’efficienza energetica è un tema di grande attualità che ci vede impegnati al fianco del Ministero dello Sviluppo Economico nella Campagna nazionale di informazione ‘Italia in classe A’,  per sensibilizzare presso il grande pubblico e contribuire alla creazione di una vera e propria cultura del risparmio e dell’uso ottimale dell’energia. Ma abbiamo in primo piano anche l’innovazione tecnologica, le fonti rinnovabili, la ricerca sulla fusione nucleare e le sue ricadute sulle nostre imprese. Senza dimenticare le tecnologie hi-tech per la tutela del patrimonio culturale, per la salute, per l’agroalimentare e il recupero di materie strategiche dagli scarti. Anche il tema del cambiamento climatico ci vede impegnati in prima linea; oltre a comunicare che cosa viene realizzato nei nostri laboratori, cerchiamo di essere disponibili con i nostri esperti quando i colleghi giornalisti chiedono un supporto tecnico. Ad esempio per la Conferenza delle Parti (COP 21) di Parigi, abbiamo creato un raccordo quotidiano fra gli esperti ENEA presenti e i media e lo stesso per la  COP 22, la Conferenza sul Clima di Marrakesh.
 
Nel campo ambientale e della salute, ENEA ha gestito casi di comunicazione d’emergenza?
 
Roberto De Ritis è in ENEA da sei anni e io da due, ma chi ci ha preceduto si è trovato a gestire catastrofi immani come Chernobyl e Fukushima o con tragedie come la morte improvvisa del ricercatore italiano Luigi Michaud nel corso di un’immersione durante la spedizione in Antartide. Quest'estate siamo stati particolarmente impegnati sul fronte del terremoto, cercando di mettere a disposizione, per informazioni e dati i nostri ricercatori,  così come era successo anche in occasione del terremoto che aveva colpito l’Aquila. Nel nostro lavoro, tuttavia,  criticità di vario genere possono emergere in maniera del tutto inaspettata, anche per banali errori linguistici. Come nel  caso di un giornale straniero che pochi mesi fa ha lanciato un allarme, del tutto ingiustificato, sul rischio crolli nell’area archeologica di Pompei. In realtà, si trattava di verifiche volute dalla Soprintendenza a scopo preventivo e condotte dai nostri esperti esclusivamente sulle coperture protettive ‘moderne’, realizzate negli anni Sessanta. D’altronde, come sanno tutti i comunicatori, quando una notizia viene pubblicata, ripristinare la verità dei fatti è quasi una mission impossibile.
 
È particolarmente impegnativa la comunicazione con i media, in tema di efficienza energetica e di fonti rinnovabili?
 
Le rinnovabili piacciono e attirano, soprattutto quando si parla di tecnologie come il solare termodinamico, il fotovoltaico innovativo, l’energia dal mare; sul fronte dell’efficienza, invece, si fatica a farne un tema “sexy”, ma possiamo contare sui colleghi dell’Unità Tecnica Efficienza Energetica che dispongono di ottime capacità creative e comunicative.  Forse la sfida più impegnativa è comunicare la ricerca: tutti ne affermano l’importanza, ma trovare spazi in pagina richiede molti sforzi. Grande merito va riconosciuto a testate e supplementi come ad esempio Nòva, Corriere Innovazione, Tuttogreen, Superquark, Focus, Tg2 che realizzano approfondimenti di altissimo livello.
 
Non crede che l’informazione energetico-ambientale abbia bisogno di un maggior impulso e di una più vasta capillarizzazione?
 
Senz’altro. Come ENEA ce la stiamo mettendo tutta, per fornire notizie e materiali di approfondimento che possano avere appeal nelle redazioni. Non si tratta di un’operazione semplice, ma siamo convinti che se la nostra mission  è ricercare l’innovazione e trasferirla alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini, il nostro compito è quello di trasferire la passione per questi temi, nel migliore dei modi, e ad un pubblico sempre più ampio.