Una recente sentenza della Corte di Cassazione Civile ha vietato la diffusione di foto segnaletiche ritenendola contraria alla tutela della privacy. La sentenza n. 12834 del 6 giugno 2014 aggiorna una precedente pronuncia (n. 194 del 2014) che ne aveva affermato la pubblicabilità a condizione dell'eliminazione dei numeri in sovraimpressione. Il diritto di cronaca, pertanto, a giudizio della Cassazione non può prevalere sulla privacy del soggetto fotografato che in tali foto viene ripreso in posizioni forzate di fronte e profilo.
Il principio di massima affermato dalla Suprema Corte è che "in materia di tutela dell’immagine, la pubblicazione su un quotidiano della foto di una persona in coincidenza cronologica con il suo arresto deve rispettare, ai fini della sua legittimità, non soltanto i limiti della essenzialità per illustrare il contenuto della notizia e del legittimo esercizio del diritto di cronaca (fissati dagli artt. 20 e 25 della legge n. 675 del 1996 applicabile pro tempore alla fattispecie in esame e riprodotti nell’art. 137 del codice della privacy), ma anche le particolari cautele imposte a tutela della dignità della persona ritratta dall’art. 8, primo comma, del codice deontologico dei giornalisti, che costituisce fonte normativa integrativa; l’indagine sul rispetto dei suddetti limiti nella pubblicazione della foto va condotta con maggior rigore rispetto a quella relativa alla semplice pubblicazione della notizia, tenuto conto della particolare potenzialità lesiva della dignità della persona connessa alla enfatizzazione tipica dello strumento visivo, e della maggiore idoneità di esso ad una diffusione decontestualizzata e insuscettibile di controllo da parte della persona ritratta".