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#Glocal15, il giornalismo digitale e globale ri-parte da Expo

28/01/2016
Nutrizione e Ambiente. ‘Glocalnews’ riprende Expo e da qui rilancia i temi guida della quarta edizione del Festival del Giornalismo digitale e globale, che si è tenuto a Varese lo scorso novembre. Quattro giorni di incontri, workshop, confronti, barcamp su cultura digitale, comunicazione, social network e attualità con protagonisti di alto profilo del mondo della comunicazione.
L’iniziativa, organizzata dalla testata online Varesenews e dal suo Direttore Marco Giovannelli, lancia forte e chiaro il messaggio: ‘Da Expo non si torna indietro’, una sorta di ideale passaggio di testimone proveniente dalla manifestazione universale milanese che invita a mantenere vive le tematiche affrontate, ovvero garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri.
«La quarta edizione è un traguardo importante – sottolinea Giovannelli - ci permette anche di vedere quale evoluzioni ci sono state dal 2012 a oggi. Glocal conferma la nostra intuizione anche nel nome scelto. È un termine sempre più utilizzato perché coniuga il locale con il globale e sappiamo quanto questo caratterizzi questa fase storica. Inoltre stiamo allargando gli ambiti territoriali proponendo momenti specializzati su specifiche tematiche. Varese resta centrale per fare il punto dello stato del giornalismo locale e al tempo stesso per vivere un vero momento di formazione».
Diversi sono stati i contenuti analizzati, dall’etica all’uso dei social network (Instagram per raccontare e informare dai territori; lo storytelling con Google Advanced Search; smartphone e data visualization per il giornalismo “mobile”, Twitter e sport). Ma anche momenti dedicati ai più giovani, come ad esempio BlogLab, il laboratorio di giornalismo digitale e gara a squadre tra blogger alla caccia di scoop.
#Glocal15, è questo l’hashtag scelto per la quattro giorni varesina dove esperti, influencer, opinionisti, ricercatori, politici, imprenditori, top user, artisti e semplici appassionati  da tutto il mondo hanno potuto confrontarsi in e con la rete. Durante il Festival sono state analizzate le conversazioni e le reti di relazioni online che si sono sviluppate su Twitter registrandole e fotografandole attraverso diversi strumenti di Social Network Analysis.
Ma vediamo cosa è successo su Twitter, ad esempio. Sono stati 10.289 i tweet monitorati durante le quattro giornate e l’andamento delle interazioni ha seguito di pari passo quello dei contributi con 5.515 retweet, con ben 1762 gli utenti totali coinvolti in attività su questo social network. All’hashtag ufficiale della manifestazione, #glocal15, sono stati associate altre 900 parole chiave tra cui spiccano #glocalcibo, #Varese, la città ospitante del festival, #bloglab, l’esperienza laboratoriale di giornalismo, #expo2015,  #giornalismo, #ambiente e #comunicazione. A dare voce a Twitter sono state in maggioranza donne (58%) a cui si unisce il contributo degli uomini (42%).
Anche il Consiglio Regionale della Lombardia al fianco di Glocalnews. “Abbiamo voluto essere presenti con un progetto speciale dedicato ai giovani – ha dichiarato il Presidente Raffaele Cattaneo - perché il loro interesse sul tema della comunicazione digitale è in crescita. La nostra istituzione deve essere in prima linea nel diffondere e divulgare strumenti che consentano una maggiore partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. La comunicazione digitale è un’opportunità importante che le istituzioni devono saper cogliere. Anche il Consiglio regionale –ha concluso Cattaneo– da tempo sta seguendo questa strada: più comunicazione digitale per una comunicazione pubblica che abbia un’attenzione particolare ai contenuti e sia maggiormente coinvolgente”.
Molto interessanti e formativi i workshop riconosciuti dall’Ordine nazionale dei giornalisti, che sono stati occasione per approfondire temi legati alla professione giornalistica. Solo per citarne alcuni: ‘Varese in rete: wwworkers d’eccellenza e 10 passi per fare un’impresa digitale’, ‘News paper o brand paper? Meno giornali, più giornalismi: saperi e profili del networking sociale’, ‘Qualità e redditività dei giornali nell’era dei social media e degli smartphone’, ‘Diritto all’oblio, Carta di Treviso, Privacy: la deontologia nel web’, ‘Ambiente, comunicazione ed emergenze’, ‘Narrazione, personal brand e ricerche in rete’, ‘Sistemi deontologici a confronto’, ‘Il futuro è nel giornalismo local? Non solo il web uccide i giornali. Social, pubblicità, deontologia’, ‘Giornalismo e sharing economy al femminile’, ‘Social e giornalismo sportivo’, per poi arrivare a  ‘Le rivoluzioni del digitale in redazione: social, mobile, video’, a ulteriore dimostrazione che il lavoro giornalistico è ormai parte di un ecosistema dove i social network sono uno degli elementi centrali. Come vengono gestiti dalle redazioni? Che esperienze esistono? Oltre a questo la diffusione massiccia di dispositivi mobile ha modificato tempi e modalità di accesso alle news.
Eh, sì, proprio così. Oggi le breaking news e le dichiarazioni si postano in tempo reale, si cinguettano. Con un hashtag o anche senza. Basta avere una connessione per contribuire alle conversazioni. E per fare notizia. Dopo averla verificata, ovviamente.