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I cronisti raccontano i fatti, non li inventano: a Ferrara un convegno sulla libertà di stampa

16/12/2009
Le vicende di Noemi e di Natalie hanno segnato una nuova fase dello scontro tra il potere e l’informazione, accusata di aver rovistato nella vita privata dei personaggi coinvolti alla ricerca non della verità, ma di tesi precostituite con le quali colpire questo o quel personaggio. Il tema sarà al centro del dibattito organizzato dalle 21 di venerdì 18 dicembre al Teatro Nuovo di Ferrara dall’Unione Nazionale Cronisti Italiani d’intesa con Fnsi, Ordine dei giornalisti, Associazione stampa e Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, per difendere le buone ragioni della stampa
Mentre le notizie legate a Noemi e Natalie si rincorrevano su giornali e televisioni, si è cercato ancora una volta di sostenere che la libertà di stampa viene utilizzata a fini politici e di parte. Ed ha fatto un altro passo avanti il proposito di imporre nuove leggi, prima tra tutte il ddl Alfano sulle intercettazioni, per ridurre il diritto dei cittadini ad essere informati e ostacolare il dovere dei giornalisti di farlo con correttezza, tempestività e correttezza.
Dietro le notizie non c’è però alcun complotto ma solo l’esercizio del diritto-dovere di cronaca. I cronisti i fatti e i misfatti non li inventano, ma riferiscono ciò che emerge dalle indagini. Non sono stati certo i cronisti a inventare le frequentazioni con minorenni, escort e trans. L’informazione costituisce, sia pure con qualche deformazione, lo specchio della società che descrive: il problema è che si cerca di impedire che la realtà sia portata a conoscenza dei cittadini.