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"Sicuramente la formazione e l'aggiornamento - sottolinea Iacopino - sono necessari, ma attenzione a mettere tutti nello stesso calderone. Certo, bisognerebbe avere l'umiltà di capire che la formazione, anche per i giornalisti, non è una facoltà e non si devono cercare scorciatoie". Dal canto suo il ministero ha chiesto alle professioni di indicare, entro dieci giorni, i nominativi di chi sarà presente ai tavoli e di inviare eventuali proposte. "Noi manderemo nominativi e proposte entro un paio di giorni – afferma Armando Zambrano, portavoce della Rpt – è da tempo che siamo pronti per partire. La Rete manderà due o tre nominativi per tavolo - prosegue Zambrano - saranno i presidente delle nove professioni della Rete".
Il Cup, che ha costituito un dipartimento legislativo, indicherà per ogni tavolo nomi di rappresentanti tecnici, che si faranno portavoce delle necessità dei 17 Ordini aderenti. Dove necessario, saranno avviati approfondimenti sulle singole professioni. "Sono tavoli che tengono conto delle necessità che abbiamo segnalato al ministero – spiega Marina Calderone, presidente del Cup –. La geografia degli Ordini, per esempio, deve tenere conto delle modifiche avvenute in questi anni, penso alla nascita di nuove province e la nuova geografia giudiziaria, anche alla luce dei consigli di disciplina previsti dalla riforma". Esistono Ordini numerosi ma anche Ordini molto piccoli, con necessità organizzative e gestionali difficili da attuare con l’attuale sistema. In merito alla formazione "esiste un iter eccessivamente burocratico – afferma Calderone – che è necessario rivedere". E sul terzo tavolo, quello relativo ai sistemi elettorali, si sente la necessità di allineare i meccanismi mentre ora ogni professione segue un sistema diverso e non sempre al passo con i tempi.