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L’Ordine dei Giornalisti della Calabria: “Trasferire il parroco di Oppido Mamertina”

08/07/2014
“Don Benedetto Rustico, parroco della Madonna delle Grazie ad Oppido Mamertina, non può più amministrare Messa e rivolgere omelie ai fedeli nella cittadina calabrese, e la Chiesa non può non assumere provvedimenti inequivocabili e decisivi”.
E’ quanto afferma in una nota il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, in riferimento alla vicenda del prete che ha invitato i propri fedeli, nell’omelia, “a prendere a schiaffi il giornalista che si trova in fondo alla chiesa”.
 
“Un prete che lancia messaggi del genere - aggiunge Soluri - non ha nulla da insegnare a nessuno, sia credente o sia laico”. La “caccia all’uomo” innescata da don Rustico non ha per fortuna avuto seguito “perché molto spesso - aggiunge il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria - i parrocchiani sono più civili dei loro pastori.
 
Additare al pubblico disprezzo ed indicare come bersaglio il collega Lucio Musolino, reo soltanto di essersi recato ad Oppido Mamertina, inviato da “Il Fatto”, per approfondire e raccontare la torbida vicenda della Vara che durante la processione fa ‘inchino’ davanti alla casa del boss, resta un episodio gravissimo ed incivile, ancor più intollerabile - aggiunge Soluri - per il fatto che ad innescarlo sia stato un religioso che, in ogni circostanza, dovrebbe spendere solo parole di buon senso, di tolleranza, di civiltà e di pace.
 
Don Rustico ha fatto esattamente il contrario diffondendo, ci auguriamo senza rendersi appieno conto di ciò che andava predicando, il seme dell’odio, della intolleranza e della violenza. Non entriamo - prosegue Soluri - nel merito della vicenda ‘Vara che si inchina al boss’; le valutazioni sul ruolo di don Rustico nel raccapricciante episodio spettano alle gerarchie ecclesiastiche e, considerando l’apertura di un’inchiesta della Dda sull’accaduto, alla magistratura.
 
Come Ordine dei Giornalisti della Calabria sottolineiamo però il dato intollerabile della ‘caccia all’uomo’ lanciata dal religioso nei confronti del collega Musolino. E su questo non possono esserci, da parte di nessuno e tantomeno da parte della Chiesa, interpretazioni di comodo”.