Esistono precedenti specifici che consentono di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo un minuto dopo l’approvazione e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di quello che è noto come il disegno di legge Alfano. E’ il risultato di uno
studio di tre ricercatori della facoltà di giurisprudenza della Università Federico II di Napoli (
Luigi Della Corte, Raffaele Paudice, e Irene Vozzo), che è stato presentato nel capoluogo campano. L’incontro è stato aperto dagli interventi di alcuni docenti universitari (Lucio Di Giovanni, Roberto Mastroianni, Sandro Staiano e Filippo Donati) e dell’avvocato Caterina Malavenda (nella foto). E’ seguita una tavola rotonda che ha visto la partecipazione del segretario dell’Usigrai, Carlo Verna – che ha promosso l’iniziativa – di Roberto Natale, presidente della Fnsi, di Guido Columba, presidente dell’Unione cronisti, di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, e del segretario nazionale dell’Odg. Enzo Iacopino ha annunciato che l’Ordine, con un gesto di disobbedienza civile, non accetterà passivamente di applicare la misura (inserita nel nuovo secondo comma dell’articolo 115 c.p.p.) della sospensione dalla professione, che per di più – per come è concepita – sembra cancellare le garanzie previste dalle norme generali a favore dell’incolpato.