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Lettera aperta rivolta ai Parlamentari piemontesi

11/05/2009
Nella giornata di domani proclamata dall’Ordine nazionale dei giornalisti, il consiglio del Piemonte ha deciso di diffondere una lettera aperta rivolta ai parlamentari piemontesi per sollecitare la riforma della legge istitutiva dell’Ordine che risale a 46 anni fa.
Con questa lettera aperta si vuole porre all’attenzione il fatto che l’informazione sia innanzitutto un diritto dei cittadini e che il grado di liberta’, di civilta’, di un popolo, di un Paese si misuri sulla liberta’ dei sui media,siano carta stampa, on line, agenzie, radio o televisioni.
L’informazione non dev’essere propaganda. L’informazione non dev’essere pubblicita’.L’informazione non dev’essere potere che s’affianca ad altri poteri. Questi secondo l’ Ordine dei giornalisti del Piemonte, sono alcuni dei principi fondamentali che devono caratterizzare la nostra professione. Una regione come il Piemonte, dove hanno sede centrale una grande testata nazionale, La Stampa, e un grande giornale sportivo, Tuttosport, e dove si contano numerose autorevoli testate diffuse su tutto il territorio, sa bene che cosa significhi salvaguardare un’informazione ricca, plurale, che ogni giorno si confronta con l’unico interlocutore che davvero conti, il lettore, lo spettatore.
In un momento in cui un disegno di legge vorrebbe secretare tutta l'attività di indagine fino alla celebrazione del processo e prevedere pene durissime per i giornalisti che dovessero disattendere a queste norme, in un momento in cui le nuove generazioni di giornalisti vivono nella precarieta’ con poche tutele e tanti doveri, e’ sempre piu’ evidente che c’e’ una precisa volonta’ di mettere freni d’ogni tipo alla liberta’ dell’informazione.
Il lavoro giornalistico va rispettato. Va rispettato perche’ essenziale in una democrazia. Va rispettato attraverso i diritti sindacali, un salario equo, un contratto di lavoro che dia sicurezza economica. E va rispettato rispettando l’autonomia, l’indipendenza del giornalista.
Questo momento storico chiede l’impegno di tutti, dei giornalisti, dei cittadini, dei suoi rappresentanti in Parlamento. Ci sono spinte da parte del legislatore che vanno nella direzione dell’autoritarismo, del controllo. Ma ci sono anche spinte conservatrici al nostro interno, soltanto protese alla difesa di casta. Sono spinte che non condividiamo. Il giornalismo in cui noi crediamo e’ un giornalismo che ha al suo centro il rispetto della persone e che vuole svolgere un ruolo di promozione della cultura del rispetto, del riconoscimento della pari dignita’ delle persone, senza discriminazioni di alcun genere. E’ un giornalismo autorevole poiche’ onesto, non asservito a questo o quel potere. Un giornalismo partigiano solo nel senso che sta dalla parte della democrazia e della liberta’. Siamo certi che i parlamentari del Piemonte sapranno rispondere all’ appello per la tutela di questa liberta’.
 
Per il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte
il presidente Sergio Miravalle