Per effetto del DPR 137 del 7 agosto 2012 attuativo della riforma degli ordinamenti professionali, la formazione continua dei giornalisti (FPC) è diventata dal primo gennaio 2014 obbligatoria per tutti gli iscritti a un albo professionale e dunque anche per i giornalisti italiani in attività.
Una svolta epocale, ma anche una sfida assolutamente da vincere: l’informazione è infatti entrata in ogni settore dell’attività umana e richiede conoscenze sempre più aggiornate che la formazione di base - verificata attraverso l’esame professionale di Stato - non può garantire nel tempo. Ben venga dunque un obbligo che, in un momento di inarrestabile crisi del settore, può diventare un'opportunità di rilancio dell'intera categoria.
Un rilancio che passa necessariamente da una formazione effettiva, che consenta ai giornalisti di riqualificarsi per potersi proporre in modo più convincente in un mercato del lavoro che cambia ad una velocità vertiginosa. Una “formazione utile” che renda, insomma, più competitivi e che possa anche porre le basi per una ripartenza professionale. Insomma, un vero e proprio investimento per l’innovazione.
Un investimento assolutamente gratuito per quanto attiene la formazione deontologica, una formazione che può essere assolta anche attraverso il corso a distanza realizzato dal Centro di documentazione giornalistica sulla base delle indicazioni del Cnog.
A circa tre mesi dalla sua pubblicazione il corso e-learning ha già registrato migliaia di iscrizioni e un lusinghiero feedback in termini di apprezzamento e di numero di colleghi che hanno conseguito il certificato che dà diritto a 10 crediti.
In questi mesi la formazione ha comunque pian piano preso il largo e “convinto” una platea sempre più numerosa di giornalisti. Il tutto nella convinzione profonda che la formazione - soprattutto se effettivamente continua - consentirà ai giornalisti di valorizzare le potenzialità individuali, spingendoli - se necessario - anche a (ri)mettersi in gioco. Bisogna che si affermi definitivamente il concetto di fondo che la formazione rende ognuno un po’ più artefice del proprio destino.
Cosa c’è da sapere
La FPC ( Formazione professionale continua) è un obbligo deontologico per tutti i giornalisti in attività iscritti all'Albo da più di 3 anni.
Le
domande più frequenti sulla FPC sono state raccolte in un
angolo FAQ disponibile nella sezione del sito dell’Ordine (
old.odg.it) riservata alla Formazione. Sul sito è inoltre possibile prendere visione del Regolamento e delle disposizioni attuative e scoprire scadenze e novità.
La FPC dei giornalisti prevede la maturazione di 60 crediti in 3 anni con un minimo di 15 per ciascun anno. Almeno 15 crediti devono avere ad oggetto la deontologia. Le opportunità formative sono realizzate dagli Ordini, anche di concerto tra loro, o avvalendosi di soggetti terzi preventivamente autorizzati (aziende, Università, enti pubblici o privati, imprese di formazione).
Ogni iscritto ha a sua disposizione una vasta rosa di opportunità formative accreditate che vanno dalla deontologia all'aggiornamento linguistico e tecnologico. I crediti possono essere maturati in ben 11 "modi" diversi!
Per garantire ad ogni iscritto la massima fruibilità dell'offerta disponibile in tutta Italia e al tempo stesso la massima trasparenza e facilità nella registrazione e gestione dei crediti, il Cnog ha realizzato una piattaforma nazionale completamente digitale.