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Onu: Carta di Treviso in 5 lingue e concorso su informazioni e minori indetto dal CNOG

29/10/2009
Il video “I cronisti e la bambina – Storia mediatica di Serena Cruz”, prodotto dal Master in giornalismo dell’Università di Torino (autori Bianca Mazzinghi, Leopoldo Papi, Laura Preite ed Emanuele Satolli) è il vincitore del concorso “Minori, l’informazione prima e dopo la Carta di Treviso”, indetto dall’Ordine nazionale e rivolto alle scuole di giornalismo riconosciute.
Il video verrà proiettato nel corso delle celebrazioni indette il prossimo 10 dicembre, al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite, per il ventennale della “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo” insieme con la presentazione di una versione aggiornata e tradotta in cinque lingue della Carta di Treviso, curata dal gruppo di lavoro “Informazione e minori”. La delegazione per New York del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, guidata dal presidente Lorenzo Del Boca, comprenderà, quindi, anche due studenti e un docente della scuola vincitrice.
La giuria, composta dal presidente Lorenzo Del Boca, dal segretario Enzo Iacopino e dal Gruppo di lavoro “Informazione e minori” coordinato dal consigliere Cosimo Bruno (componenti: Gabriele Cappato, Franco Elisei, Felice Maselli, Remo Pecorara, Laura Cancellieri). ha assegnato, a giudizio unanime, il premio considerando l’originalità, la qualità delle riprese, del montaggio e dell’aderenza al tema (in allegato la motivazione).
Il video (durata 7' 40'') è dedicato al caso di Serena Cruz, la bambina filippina adottata illegalmente da una famiglia di Racconigi (Cuneo) nel 1989 e per mesi al centro del dibattito mediatico, e ripercorre le tappe principali della vicenda attraverso le voci dei protagonisti e dei giornalisti. Tra gli intervistati, Serena Cruz, oggi maggiorenne, la madre adottiva Cristina Nigro, la magistrata Graziana Calcagno, il pubblico ministero che si occupò del caso, i giornalisti che raccontarono la storia. La vicenda si concluse con la decisione del Tribunale per i Minorenni di Torino di affidare la bambina a un'altra famiglia adottiva togliendola ai coniugi di Racconigi che non avevano rispettato le procedure legali dell'adozione internazionale.
Quello di Serena non soltanto fu un drammatico caso giudiziario, ma rappresentò anche una svolta nel modo di fare informazione sui minori e diventò un elemento di riflessione decisivo nel processo che il 5 ottobre 1990 culminò nella firma della Carta di Treviso tra Ordine dei Giornalisti, Federazione nazionale della Stampa Italiana e Telefono Azzurro. La Carta, successivamente arricchita e integrata, ha come principio centrale la difesa dell'identità, della personalità e dei diritti del minore protagonista di fatti di cronaca, costituisce una norma vincolante e si richiama proprio alla Convenzione dell'Onu sugli stessi temi.
 
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