Revisione della legge regionale sull’editoria locale, aiuti alle emittenti televisive piemontesi, impegno per la tutela e lo sviluppo della sede Rai di Torino, definizione di criteri di pluralismo nella distribuzione della pubblicità da parte di Regione e enti locali, applicazione della legge 150 del 2000 ai giornalisti dipendenti della Regione: sono queste le cinque richieste rivolte alla presidente della Regione, Mercedes Bresso, dal presidente del consiglio dell'Ordine dei giornalisti, Mario Berardi. Per quanto riguarda l'attuale legge regionale, Berardi sottolinea che risale al 1990 e stanzia annualmente duecento milioni di vecchie lire per tutta l’editoria locale piemontese: “Una cifra - si legge nella lettera - palesemente irrisoria, mentre le testate subalpine registrano una significativa crescita nella diffusione e nell'occupazione”. Sostegno finanziario, inoltre, è chiesto per le emittenti private piemontesi che, per effetto della legge Gasparri, potrebbero trovarsi presto ad affrontare problemi occupazionali. Pesa, infatti, sia il calo della pubblicità, sia i “massicci investimenti necessari per l’avvio del digitale terrestre”. La Regione è, infine, chiamata ad affrontare altri due temi, relativi alla pubblicità e alla legge sugli uffici stampa. “L'Ordine dei giornalisti condivide le iniziative pubblicitarie della Regione e degli enti locali nei media. Chiede tuttavia, che siano definiti criteri di equità, a garanzia di un assoluto pluralismo informativo”. Si ritiene anche necessaria una “piena attuazione della legge 150/2000 (sugli uffici stampa, ndr), con un riconoscimento completo dell'attività giornalistica dei colleghi dipendenti della Regione, anche in linea - conclude la lettera - con le scelte di altre Giunte regionali”.
(g.c.)