In queste settimane il sito web di Osservatorio Balcani e Caucaso ha subito tre attacchi informatici provenienti dall'estero, l'ultimo ieri. Si tenta il bavaglio su un media elettronico e centro studi trentino, conosciuto in tutta Italia e in Europa per il suo lavoro di analisi delle trasformazioni sociali e politiche di sud-est Europa, Turchia e Caucaso e impegnato sulla crescita dell’Europa dei cittadini.
Il primo il 16 agosto, l'ultimo ieri. Si tratta di seri attacchi informatici DDoS - Distributed Denial of Service, cioè violazioni deliberate del sistema informatico di Osservatorio Balcani e Caucaso per oscurarne il sito e così non rendere più possibile erogare il servizio pubblico offerto finora.
Dall'analisi degli elementi a disposizione di OBC ma anche da messaggi inviati tramite un falso account facebook dagli anonimi responsabili dell'attacco, emerge chiaro il motivo dell'hackeraggio: il lavoro di approfondimento sul sistema di corruzione in alcuni paesi che seguiamo.
“L'ultimo attacco è di ieri e dimostra, nella sua ripetitività e dimensione, che Osservatorio Balcani e Caucaso è nel mirino di un gruppo organizzato. Ci è stato intimato di cancellare dal nostro archivio articoli come questo dedicato al meccanismo della corruzione nel settore petrolifero in Azerbaijan:
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Azerbaijan/Corruzione-e-petrolio-in-A... dichiara Luka Zanoni, direttore della testata web.
“Richiesta naturalmente inaccettabile” - commenta Luisa Chiodi, direttrice scientifica della struttura – “In questi anni Osservatorio ha svolto il suo lavoro con competenza e serietà anche facendo da cassa di risonanza internazionale per chi si adopera per la democrazia nella regione su questioni importanti, che coinvolgono paesi dove la libertà di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione, non sempre è garantita. E continueremo a lavorare in questa direzione”.
Da 13 anni OBC esplora le trasformazioni sociali e politiche di 26 paesi del sud-est Europa e Caucaso grazie a uno staff italiano con sede in Trentino e 50 corrispondenti locali. Per offrire quotidianamente all'opinione pubblica italiana ed europea notizie, approfondimenti, analisi, ricerche e prodotti multimediali. Un servizio pubblico importante, che gode del sostegno di istituzioni trentine - in primis la Provincia autonoma di Trento – e internazionali, quali la Commissione europea.
I tecnici di OBC stanno lavorando per ripristinare il regolare funzionamento del sito e la polizia postale e delle comunicazioni è stata informata dell’accaduto. Osservatorio Balcani e Caucaso continuerà il suo lavoro e non si farà mettere il bavaglio, per gli oltre 120.000 lettori e lettrici che ogni mese lo leggono e per sostenere la libertà di espressione in Europa.