A Nello Rega, giornalista di Televideo Rai, più volte minacciato di morte dal settembre 2009 a oggi, a Roma e a Potenza, sua città di origine, il Comune di Aliano, in provincia di Matera, ha conferito la cittadinanza onoraria in segno di solidarietà. E' un gesto importante. Aumentare la visibilità di un giornalista minacciato significa renderlo meno vulnerabile. Ed è tanto più significativo un gesto che viene dal piccolo paese in cui lo scrittore Carlo Levi, l'autore di "Cristo si è fermato a Eboli", trascorse il confino a cui fu condannato dal regime fascista. Purtroppo a questo giornalista, preso di mira da non meglio identificati fondamentalisti islamici dopo la pubblicazione di un libro autobiografico sulla problematica convivenza fra cristiani e islamici, non si riesce ancora a garantire una adeguata protezione personale, nonostante i numerosi appelli e le segnalazioni del grave caso da parte delle organizzazioni di categoria dei giornalisti e anche a livello parlamentare.
Mi auguro che il riconoscimento morale del Comune di Aliano, e possibilmente altri gesti di analogo significato, riescano a scuotere gli organi responsabili che continuano a rinviare l'assegnazione di una scorta idonea a proteggere la sua incolumità. Purtroppo c'è scarsa attenzione - il caso di Nello Rega ne è la riprova - per i giornalisti minacciati, intimiditi presi di mira da chi vorrebbe mettere a tacere con la forza e con vari abusi le voci libere e l'informazione critica. I giornalisti minacciati e intimiditi in Italia mentre fanno correttamente il loro lavoro ormai rappresentano una realtà numerosa e diffusa, un caso noto a livello internazionale, un problema da affrontare anche sul piano politico e legislativo, come ha sottolineato il Rapporto Ossigeno 2010 che ha censito ben 78 casi nel biennio 2009-2010.
Alberto Spampinato
direttore di Ossigeno per l'informazione