Il cronista Renzo Magosso è stato condannato in seconda istanza dalla Corte d’appello di Milano, per diffamazione, in seguito ad alcuni servizi sull’assassinio di Walter Tobagi.
Il presidente dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, Guido Columba, e il presidente del Gruppo Cronisti Lombardi, Rosi Brandi, esprimono sconcerto e preoccupazione per questa decisione. I giudici di appello, infatti, sembrano non aver tenuto in alcun conto le nuove prove documentali esibite e le dichiarazioni di testimoni di indiscutibile affidabilità su episodi chiave delle indagini relative al delitto Tobagi (episodi addirittura in grado di prospettare la riapertura del caso in sede giudiziaria).
I giudici inoltre, sembrano essersi discostati da un orientamento giuridico più volte riaffermato, secondo cui non può essere ritenuto colpevole il cronista quando l'intervistato è protagonista della vicenda che racconta e si assume la responsabilità diretta di ciò che afferma.
Quest’ultimo aspetto, in particolare, non può che suscitare allarme poiché rende sempre più difficile il diritto dei cittadini di essere informati in modo completo e tempestivo e il compito del cronista di farlo rispettando i doveri della cronaca stessa: verificare le fonti, attestarne la credibilità e approfondire aspetti noti o rivelarne addirittura di nuovi, come è avvenuto nei servizi di Gente sulla vicenda. Per questi motivi Renzo Magosso sarà premiato con il lingottino dell’Unci nel corso della cerimonia per la consegna del Premio Guido Vergani Cronista dell’anno 2009, indetto dal Gruppo Cronisti Lombardi, che si svolgerà sabato prossimo, 7 novembre, al Circolo della Stampa di Milano con inizio alle ore 10,30.
L’Unione Nazionale Cronisti Italiani e il Gruppo Cronisti Lombardi, in attesa che la Corte di Cassazione, cui Magosso farà ricorso, esprima il proprio definitivo giudizio in sede penale, si augurano che in Parlamento, dove il caso è stato portato all’attenzione del Governo, già possano essere fornite informazioni che chiariscano senza più ombra di dubbi, le circostanze in cui maturò l’omicidio del collega Walter Tobagi, una delle pagine più tragiche degli anni di piombo a Milano.