Il gup del tribunale di Trani Maria Grazia Caserta ha rinviato a giudizio con le accuse di furto e pubblicazione arbitraria di atti giudiziari secretati il cronista de La Repubblica Francesco Viviano. Il giornalista, nel marzo del 2010, sarebbe rimasto coinvolto nella vicenda della fuga di notizie in relazione all'inchiesta Rai-Agcom condotta dalla procura di Trani. Il processo comincerà il 28 novembre prossimo. Il presidente dell'Unci, Guido Columba, ed il presidente del Gruppo siciliano, Leone Zingales, attendono “con fiducia che la posizione di Viviano, cronista scrupoloso e sempre attento nel verificare l'attendibilità delle fonti, possa essere chiarita in tutti i suoi aspetti”. Viviano, secondo l’accusa, sarebbe stato filmato mentre entrava nella stanza del giudice per le indagini preliminari Roberto Oliveri Del Castillo da una telecamera a circuito chiuso del tribunale di Trani.
L'Unci, che ripone fiducia nella magistratura, rileva che il presunto reato sarebbe stato compiuto ai danni del gip di Trani e sarebbe stato corretto trasferire l'inchiesta, per competenza territoriale, ad altra procura.
Inoltre, raro caso in Italia, dopo 18 mesi dall'avvio delle indagini i computer del cronista e quelli dei suoi familiari, moglie e due figli, sono ancora sotto sequestro.
L'Unci sollecita che i computer vengano restituiti al più presto sia a Viviano che ai suoi familiari ed esprime 'solidarietà' al collega.
Nell'ambito della stessa inchiesta è stata rigettata la richiesta di rinvio a giudizio di un altro cronista di Repubblica, Giuliano Foschini, indagato per ricettazione. “Il proscioglimento di Foschini - rileva Guido Columba - restituisce dignità ad un altrettanto scrupoloso cronista e ristabilisce la verità su una vicenda che suscita amarezza perchè l'autorità giudiziaria è intervenuta in modo inaccettabile nel rapporto con le fonti, importantissimo strumento per chi svolge l'attività giornalistica”.