"Il linciaggio mediatico che ha riguardato, in questi giorni, la giornalista del Tgr di Basilicata, Cinzia Grenci, alla quale l'Ordine dei Giornalisti esprime vicinanza, costituisce purtroppo solo l'ultimo caso di una pratica sempre più diffusa (e non solo sui social media), segno tangibile di un declino culturale e civile nel quale il sacrosanto diritto di critica trascende in feroce offesa".
Nella nota dell'Ordine dei Giornalisti lucani, è evidenziato che "con la stessa informazione che, in alcuni casi, rinuncia a svolgere quello che dovrebbe essere il proprio compito precipuo (dare conto dei fatti di pubblico interesse) per precipitare in una melmosa autoreferenzialità spettacolarizzata. Con l'annullamento di ogni confine fra discorso pubblico e discorso privato. questo
scenario mette in discussione la stessa funzione sociale dell'informazione che è in primo luogo l'esercizio del diritto-dovere di cronaca e di critica, per assicurare il diritto irrinunciabile dei cittadini a essere informati sugli
accadimenti. Responsabilità che ha, tra l'altro, il dovere di adeguare il proprio linguaggio al rispetto delle persone e della loro dignità. concetto sul quale (è triste essere costretti a ribadirlo) si fonda la stessa deontologia professionale sui cui principi - con gli atti, prima che con il rituale delle
dichiarazioni di circostanza - l'ordine è chiamato a vigilare".