E’ scomparso questa mattina a Torino, Giovanni Giovannini, un gigante del mondo giornalistico ed editoriale italiano. Nato a Bibbiena, in provincia di Arezzo, il 30 maggio del 1920 inizia la carriera di giornalista nella redazione de La Stampa: da redattore a inviato speciale raccontando le più importanti crisi internazionali, da vice direttore ad amministratore delegato e infine presidente.
Giovannini è stato autore di importanti volumi: Congo, Frontiere senza pace, Giappone domani, Il quaderno nero, in cui ha raccontato la sua prigionia in Germania, Dalla Selce al Silicio, che rappresenta ancora oggi un importante punto di riferimento nella storia della comunicazione.
Dal 1976 al 1996 e' stato presidente della Fieg, Federazione Italiana Editori Giornali - Fieg; dal 1988 al 1990 della Federazione Internazionale degli editori di giornali e del Gruppo Editoriale Fabbri-Bompiani-Sonzogno-Etas. Dall'aprile del 1985 al luglio 1994 e' stato presidente dell'agenzia ANSA. E’ stato inoltre presidente della Scuola superiore di giornalismo e comunicazione della Luiss. A Torino ha fondato, e ne era ancora presidente onorario, il Centro studi sul giornalismo Gino Pestelli, che, in collaborazione con università e istituti di ricerca italiani e stranieri, promuovono studi e ricerche sulla storia del giornalismo e sui problemi dell'editoria.
Al tema dell'innovazione tecnologica nel mondo dell'informazione e della Comunicazione ha dedicato saggi, seminari, convegni, oltre che la rivista Media 2000, da lui fondata nel 1983 e diretta. Il 13 dicembre 2004 gli è stato conferito dal presidente della Repubblica il premio di giornalismo Saint Vincent alla carriera.