Uffici stampa, dopo la legge il vuoto!
Università di Salerno
26 novembre - ore 15.00
Open space studi Unis@und, la web radio di Ateneo
Interverranno:
Enrico Paissan, vice presidente del Consiglio nazionale Ordine giornalisti;
Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto FNSI; Sergio Talamo, direttore comunicazione Formez PA;
Mauro Boccaccio, responsabile Agenzia stampa regione Liguria;
Sonia Topazio, responsabile stampa Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia;
Enzo Colimoro, presidente Assostampa Campania;
Enzo Todaro, presidente Associazione giornalisti salernitani;
Pino Blasi, ordinatore dei corsi della Scuola di giornalismo di Salerno;
Antonio Mancazzo, responsabile comunicazioni Guardia di Finanza;
Pasquale Di Benedetto, capo ufficio stampa ASL Caserta;
Remo Ferrara, capo ufficio stampa ANCE Salerno;
Stefano Mirabelli, capo Ufficio stampa Conferenza delle regioni;
Oldani Mesoraca, capo Ufficio stampa Giunta regionale della Calabria;
Giuseppe Calabrese, Ufficio stampa Asl Salerno;
Fabrizia Ruggiero, addetto stampa SUN di Napoli;
Maria Esposito, addetto stampa Università Federico II di Napoli;
Roberto Conte, Ufficio stampa Suor Orsola Benincasa di Napoli;
Michele Faiella, ufficio stampa Beni Culturali;
Antonio Focillo, segretario nazionale confederale Uil;
Francesco Colucci, Capo Ufficio Stampa Università di Salerno;
Marino Midea, Ufficio Stampa Cisl università e addetto stampa università Roma La Sapienza;
Gianni Colucci, giornalista de ‘Il Mattino’;
Dario Ascoli, docente di Scienze delle Comunicazioni presso l’Università Federico II di Napoli e responsabile Area comunicazione della UIL Campania
Nel giugno del 2000 il Parlamento italiano approva la legge 150 sull'informazione e la comunicazione pubblica. A distanza di dieci anni tutto sembra essere cristallizzato; in molti uffici stampa il lavoro informativo si sovrappone a quello amministrativo e a molti giornalisti non è applicato il contratto di categoria.
E' una sorta di torre di Babele con "contratti giornalistici, inquadramenti in decine di altri contratti, quelli pubblici, i free-lance e i dipendenti di aziende specializzate. Dunque- ha dichiara il coordinatore del Gruppo Uffici Stampa e consigliere nazionale dell'Odg, dell'ufficio stampa del Comune di Torino, Remo Guerra- una situazione complessa". Va leggermente meglio per l'iscrizione all'Inpgi. Ma l'impressione è che sull'argomento ci sia molta confusione e che molte professionalità siano penalizzate.
Eppure l'ufficio stampa ha un ruolo trainante nella comunicazione della pubblica amministrazione, capace com'è di offrire risposte adeguate alle pressanti richieste di una utenza sempre più tecnologicamente aggiornata. " Oggi più che mai bisogna avere strumenti di risposta alle necessità degli utenti rispetto ad una pubblica amministrazione su cui pesa una eredità gerarchica e una cultura delle procedure", dichiara Sergio Talamo, capo ufficio stampa Formez, per il quale la nuova frontiera è data dalle nuove tecnologie come i siti web e social network, ecc.
Di tutto questo si parlerà nel corso della tavola rotonda "Uffici Stampa, dopo la legge il vuoto!" organizzata dall'Ufficio stampa dell'Università di Salerno, Unis@und e Unisa Clever tv . All'incontro, che sarà trasmesso in streaming video, parteciperanno i rappresentanti degli uffici stampa di enti pubblici e privati della Campania, i responsabili di FNSI, di FASIPRESS e di Cgil-Cisl e Uil regionali, il presidente dell'Assostampa Campania e dell'Associazione Giornalisti di Salerno. L'incontro rappresenta una naturale prosecuzione del convegno "La solitudine degli uffici stampa" promosso dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
"La legge 150 è un fantasma da dieci anni", dichiarò in quella occasione Franco Siddi, segretario generale Fnsi, che aggiunse: "la via del contratto è rimasta bloccata, e il risultato sono stati inquadramenti fantasiosi, per non parlare dei tentativi di avere portaborse o uomini-propaganda". I problemi a distanza di dieci mesi non sono cambiati, si sono incancreniti; la legge è, sostanzialmente, inapplicata; e gli uffici stampa restano una anomalia nel panorama dell'amministrazione pubblica. Come uscirne? "E' essenziale - secondo Siddi -avviare azioni concrete, e quindi stanare l'Aran, insieme ai sindacati confederali che nicchiano, affinché si avvii la trattativa sul contratto per i giornalisti che operano nella pubblica amministrazione".
E che la battaglia sia lunga e ancora irrisolta lo dimostra un dato fornito dall'Inpi. "Al 12 gennaio 2010 risultano 1.191 i colleghi degli uffici stampa iscritti all'Inpgi, di cui 724 hanno il contratto del comparto pubblico e 467 quello giornalistico di natura privatistica; i loro datori di lavoro sono 499". Numeri che dimostrano come l'informazione nella pubblica amministrazione sia, dichiarò nel suo intervento Enrico Paissan, vice presidente dell'Ordine dei Giornalisti, "una grande questione nazionale di democrazia che oggi va riflettuta con grande attenzione, senza dimenticare il fronte ancora in parte nascosto degli uffici stampa privati. Il cinquanta per cento dei giornalisti oggi è precario; questo è il grande tema del giornalismo italiano su cui si deve lavorare".
La necessità di dare una visione di insieme a queste realtà, spesso trascurate, è all'origine della richiesta di incontro inviata, dal presidente dell'Assostampa Campana, Enzo Colimoro, al presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, In quel telegramma del 20 ottobre, Colimoro, chiedeva "di discutere l'applicazione della legge 150, di varare finalmente una legge regionale di sistema dell’editoria, della comunicazione e della cultura al fine di mettere ordine in un settore dove non c’è alcun controllo". La risposta, seppure interlocutoria, è giunta. Si tratta, quindi, di pressare la controparte politica affinché dalle parole si passi ai fatti. La tavola rotonda salernitana vuole quindi contribuire ad aprire la discussione sullo spinoso argomento.
"Nessuna pretesa di risolvere le questioni, nessuna bacchetta magica, ma - dichiara Francesco Colucci, capo ufficio Stampa dell'Università di Salerno - necessità di contribuire alla discussione in atto nella speranza che si possano avviare le trattative sugli Uffici Stampa e regolamentare la presenza di tante professionalità".
L'evento sarà visibile sul web cliccando su http://iunisa.unisa.it/. Per partecipare basterà inviare una mail a direttawebradio@unisa.it o lasciare il proprio numero telefonico allo 089 96 91 94 oppure allo 089969193. Tutti, assicurano gli organizzatori,saranno richiamati e potranno, in diretta, esprimere la propria opinione.