Scrivere di violenza, e di violenza sulle donne, è sempre molto delicato: il rischio di utilizzare stereotipi, di raccontare i fatti “dalla parte di lui”, di giudicare la donna che ha subito violenza per i suoi comportamenti, per la sua storia, per il suo abbigliamento, possono infatti condannarla ad una seconda violenza, quella dei media.
GiULiA giornaliste ha deciso di affrontare questo tema con un progetto multimediale: corsi di formazione, un manuale (con il patrocinio di Fnsi, Usigrai e Inpgi) e prossimamente una app e un sito internet.