Newsletter

Tieniti aggiornato sulle nostre ultime novità!

Link

inpgi
casagit
fondo giornalisti
fieg
Garante per la protezione dei dati personali
murialdi
agcom
precariato

brevi

01/06/2015

35 anni fa il delitto Tobagi, ucciso da un commando terrorista

Il 28 maggio 1980 venne spezzata la penna di Walter Tobagi, 33 anni, giornalista del Corriere della Sera, docente universitario e presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti. Venne ucciso sotto casa, a Milano, alle 11 di una piovosa mattina: lì ad attenderlo c’era un commando armato di 5 uomini della Brigata 28 marzo, Marco Barbone, Paolo Morandini, Mario Marano, Francesco Giordano, Daniele Laus e Manfredi De Stefano
Walter era un giornalista all’avanguardia ‘scomodo’ e quindi da eliminare con 5 colpi di pistola. I suoi aguzzini – terroristi di estrema sinistra della “Brigata 28 Marzo”, alcuni dei quali figli di famiglie della borghesia milanese – dopo qualche mese di indagini vengono identificati e processati.
13/04/2015

Baldessarro, un giornalista d'inchiesta alla condirezione di "Narcomafie"

Giuseppe Baldessarro è il nuovo condirettore della rivista "Narcomafie", periodico del Gruppo Abele in collaborazione con l'associazione Libera. Affiancherà il direttore responsabile, Manuela Mareso e succede al magistrato Livio Pepino. Baldessarro, per 15 anni al "Quotidiano della Calabria", attuale collaboratore di Repubblica, è consulente di 'Presa diretta’ (Rai3) e coautore di Avvelenati (con Manuela Iatì nel 2010), Il caso Fallara (con Gianluca Ursini nel 2013) e del Dem-Dizionario enciclopedico delle mafie italiane. Baldessarro è anche vincitore di numerosi riconoscimenti giornalistici, tra cui i premi Pippo Fava, Agende Rosse, Matita rossa matita blu (fondazione Falcomatà) e Livatino (università di Cosenza).
13/04/2015

I patriarchi del terzo millennio

“Confessioni di un settantottino. Panchinari mai” di Romano Bartoloni (Ed. Memori) è dedicato agli anziani di oggi da uno di loro, un settantottenne con il cipiglio di settantottino. L’Autore annota: “Ne scrivo con sguardo di parte, con rispetto, stima condita ovviamente di autostima, simpatia, ma anche, nei limiti di uno sforzo di neutralità, con un pizzico di agrodolce ironia e con una spolveratina di impertinenza. Non è un saggio scientifico o un elogio della vecchiaia; né un manuale di sopravvivenza, né un’opera di difesa di classe e di generazione contro i ricatti del giovanilismo imperante.
13/04/2015

Sole 24 Ore, giornalisti sospendono lo stato di agitazione

E’ rientrato lo sciopero dei giornalisti del "Sole 24 Ore" dopo l’impegno di Benito Benedini, presidente del Consiglio di amministrazione dell’editrice di Confindustria, di legare le retribuzioni variabili della dirigenza al “ritorno del risultato economico positivo”. Lo ha annunciato il Comitato di redazione del quotidiano con un comunicato in cui si spiega ai lettori che l’agitazione era stata decisa giovedì dopo che dalla relazione sulla remunerazione era emerso che l’amministratore delegato Donatella Treu si era ridotta del 10% la parte fissa della sua retribuzione e aveva rinunciato per gli ultimi due anni al bonus contestato nel 2013 dalla redazione con uno sciopero ma aveva comunque percepito una quota variabile dello stipendio pari al 60 percento. Si tratta di una parte della remunerazione concordata al momento dell’assunzione e relativa al 2010-2012.
“I peggiori anni della nostra vita”, commenta il Cdr riferendosi alla difficile situazione economica che ha portato il gruppo a chiudere il bilancio con un deficit di 73 milioni di euro e ai cinque anni di piani di crisi con pensionamenti anticipati e regime di solidarietà per i giornalisti.
In un comunicato Benedini aveva chiarito il meccanismo dei compensi (“inferiori a quelli di ruoli omologhi in società quotate comparabili”) dell’amministratore delegato, affermando poi che “l’andamento aziendale resta critico ma vede finalmente i frutti di un lungo e profondo lavoro di ristrutturazione e trasformazione del gruppo (leadership nell’informazione digitale, miglioramento dell’EBit da ricorrente)”.
 
13/04/2015

Come superare i momenti di crisi, racconti di chi ce l’ha fatta

Cosa sta avvenendo nel movimento cooperativo? Che cosa ha mosso centinaia di persone a diventare imprenditori in questo tempo di crisi e a creare nuove imprese cooperative? Comincia tutto da un’idea di futuro che parte dai bisogni delle persone. E’ il momento del fenomeno del Workers buyout (operazione di acquisto di una società realizzato dai dipendenti dell'impresa stessa). E proprio nel volume “Futuro presente. Storie di lavoro ricreato”, curato da Elio Pezzi, giornalista e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, si raccontano 24 esperienze di ‘new coop’ che sono nate in questi anni di crisi che Confcooperative Emilia Romagna ha raccolto e da cui emerge tutta la forza del modello cooperativo nelle sue grandi prerogative economiche, sociali e di valorizzazione del territorio.