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Corsi e ricorsi storici: l'equo compenso per i giornalisti fu già varato nel 1917 e nel 1919

04/09/2014
Il Parlamento italiano ha varato la legge sull’equo compenso per i giornalisti (Legge n. 233 del 31 dicembre 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 2 del 3 gennaio 2013), entrata in vigore il 18 gennaio 2013. Il testo della legge è – come è naturale per i nostri giorni – stampabile da internet. 
Ma 97 anni fa, subito dopo la disfatta di Caporetto, fu varata un’analoga normativa per assicurare un equo trattamento economico al personale necessario all’esercizio delle aziende giornalistiche e per compensare la lievitazione del costo della carta. L’onere fu appunto coperto dall’aumento del prezzo dei giornali”.
 
Si tratta del “Decreto luogotenenziale 2 dicembre 1917 n. 1938, emesso da Tomaso di Savoia, luogotenente generale di Sua Maestà Vittorio Emanuele III, re d’Italia, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre 1917 n. 290, alle pagine 4945-4948-4949 e 4950”. Il testo del Decreto datato 1917 “è stampabile da internet, basta cliccare sul sito http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1917290_PM”.
 
A guerra finita nella seduta dell'8 marzo 1919 il Consiglio Generale della Federazione fra le Associazioni Giornalistiche Italiane dopo una lunga discussione approvò un documento con cui si richiedevano ulteriori sostanziali integrazioni e modifiche del Decreto del 2 dicembre 1917. Sono elencate su "Giornalismo eroico" di Arturo Lancellotti, Roma, 1924, alle pagine 213 e 214.