"Ho ascoltato in tutti i telegiornali l'interrogatorio di
Claudio Scajola e ho solo un aggettivo per descrivere quel minuto di televisione: una barbarie".
Antonello Soro, Garante della privacy, in un'intervista ad “
Avvenire”, ha parecchie domande da rivolgere ai giornalisti: "A che serviva dare alla stampa l'audio di quell'interrogatorio? Cosa aggiungeva alla qualità e all'essenzialità dell'informazione? Non bastava la sintesi di quello che Scajola aveva detto? La verità è che sono cresciute forme distorsive di giornalismo, che assecondano e incoraggiano le curiosità morbose dei lettori, senza riflettere su quanto si possa danneggiare, in modo irreparabile, la dignità di una persona e pregiudicare per sempre la sua vita di relazione".