La nota che il Garante della privacy ha inviato al Presidente del Consiglio per alcuni aspetti sollecita una riflessione. L’Ordine dei giornalisti ha denunciato da tempo l’uso del dolore per fare audience, le sistematiche tentazioni voyeuristiche in particolare di alcune trasmissioni che oltraggiano la dignità dei morti e diventano strumenti di violenza sui vivi, estranei alle vicende giudiziarie, non di rado minori.
L'Ordine è lieto che il garante abbia interrotto questo suo lungo silenzio.
Quel che determina, invece, allarme , è il passaggio delle lettera nel quale il garante, sollecitando una legge, scrive: “Di fronte al fenomeno, sempre più diffuso, del processo mediatico, emerge con forza l’esigenza di un’ adeguata selezione delle notizie da diffondere”.