Giungono da qualche mese al Consiglio nazionale numerose segnalazioni di offerte di collaborazioni retribuite o anche solo a titolo gratuito, con testate telematiche e/o cartacee, nonché di frequenza a corsi di formazione a pagamento con eventuale stage, che indicano la possibilità di iscrizione all’elenco Pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti.
In alcuni casi, addirittura, si propone la partecipazione alle associazioni che promuovono la testata, con relativo pagamento di quote.
Spesso vengono fornite agli aspiranti collaboratori notizie evasive e poco puntuali sulla retribuzione, sul numero di articoli da redigere, sulla tipologia di contratto proposto (co.co.pro, cessione di diritti d’autore, ecc.) e sulla documentazione fiscale rilasciata dall’organizzatore.