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08/06/2016

Ritirata la norma sulla diffamazione di politici e magistrati, l’OdG: adesso via il carcere per i giornalisti

Con 180 sì, 43 astenuti e nessun voto contrario il Senato ha approvato il disegno di legge di contrasto al fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali. I primi due articoli del provvedimento, che passa ora alla Camera, specificano che il reato di intimidazione o minaccia riguarda anche singoli componenti del corpo politico, amministrativo o giudiziario.
08/06/2016

Definì il boss Agate "pezzo di m…": assolto il giornalista Giacalone

Rino Giacalone è stato assolto dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa. Il giornalista era stato querelato dalla moglie del boss Mariano Agate, per l'espressione "un gran bel pezzo di m…" che il cronista aveva rivolto al capomafia, defunto nel 2013, all’interno di una biografia pubblicata su un blog.
La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Gianluigi Visco del Tribunale di Trapani. Le motivazioni saranno depositate entro 15 giorni ma nel dispositivo viene citato l’articolo 21 della Costituzione che garantisce la libertà di informazione.
31/05/2016

In vigore il nuovo Regolamento per la formazione dei giornalisti

Con la pubblicazione nel B.U. del Ministero della Giustizia n. 10 del 31 maggio 2016 è entrato in vigore il nuovo regolamento per la formazione permanente continua (FPC) dei giornalisti.
La nuova regolamentazione razionalizza e semplifica le disposizioni vigenti, con alcune modificazioni che accolgono le esigenze manifestatesi nel corso della prima applicazione del sistema formativo introdotto dal 1° gennaio 2014.
Queste le novità più importanti:
30/05/2016

A Report tutti i punti interrogativi sull'Inpgi

La crisi dell'Inpgi, il processo Sopaf, e tutte le domande che in molti hanno posto negli ultimi anni nell'inchiesta di Giorgio Mottola per Report trasmessa ieri sera su Rai3. Eccola per chi avesse perso la diretta.

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-15887d0d-5474-4b50-99a7-f5b894a02786.html
 

25/05/2016

Diffamazione, la casta si blinda

La Commissione Giustizia del Senato ha approvato all’unanimità una norma che prevede il carcere fino a nove anni per il giornalista che diffama a mezzo stampa un politico o un magistrato. Chi invece scrive cose sbagliate su un cittadino viene condannato a sei anni di reclusione.
Il Comitato esecutivo dell’Ordine dei Giornalisti, riunitosi a Roma, osserva che da un lato si sbandiera come già realizzata (ma di fatto insabbiata) l’abolizione del carcere per la diffamazione a mezzo stampa, dall’altro, con un blitz, si inaspriscono le pene determinando una disparità di trattamento tra politici e magistrati - che vengono considerati cittadini di serie A - e tutti gli altri.