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“Gli editori di giornali, in Europa, stanno sperimentando attivamente edizioni on line ma, il 70% delle più importanti
notizie in Rete è identico alle notizie pubblicate nel giornale stampato”. È quanto emerge dalla ricerca pubblicata dall'Università di Amsterdam sull’analisi comparativa dei giornali in stampa e on line di 16 paesi europei. In particolare, “i giornali stampati in Italia – si legge nella ricerca – tendono a enfatizzare notizie più serie, mentre i giornali on line danno, in qualche modo, più attenzione a questioni marginali”.
Mahmoud Ahmadinejad figura tra le cinque “new entry” nell'elenco dei “predatori della libertà di stampa” stilato da Reporter senza frontiere. Il presidente iraniano è affiancato dal premier etiopico Meles Zenawi, dai gruppi Tamil dello Sri Lanka, e, in Colombia, dal capo dei paramilitari Diego Fernando Murillo Bejarano e dal capo dei guerriglieri delle Farc, Raul Reyes. I cinque nuovi ingressi portano a 37 il numero di predatori che, secondo Rsf, hanno “il potere di far incarcerare, rapire, torturare e, talvolta, assassinare" i giornalisti.
Perché ci sia più libertà di stampa è necessario ridurre la povertà: è questo il tema della Giornata mondiale della libertà di stampa dell’Unesco per il 2006, che si celebrerà il 3 maggio. “Media, sviluppo e sradicamento della povertà”, così il titolo dell’appuntamento internazionale. Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a considerare i legami tra i media indipendenti e l'alleviamento della povertà, nonché i fattori cruciali che intaccano questi
legami. Dall'Unesco anche l’invito, rivolto alle redazioni, a celebrare la giornata, commemorando la scomparsa di giornalisti uccisi mentre svolgevano il loro lavoro in zone belliche e non.
I giornalisti dovranno essere protetti in futuro dalle conseguenze giudiziarie derivanti da inchieste in cui le fonti devono restare anonime. La richiesta è firmata dall’Unione dei giornalisti tedeschi (Djv) e girata al Parlamento di Berlino, in seguito alle accuse formalizzate nei confronti di un giornalista, accusato di aver “diffuso segreti di stato”. Il presidente della Djv, Michael Konken, ha quindi accolto “con favore” la proposta di legge presentata al Bundestag dai Verdi e dai liberali della Fdp, volta a promuovere una maggiore tutela degli operatori dell'informazione. La legge, se approvata, farà sì che non sarà più penalmente perseguibile il giornalista che nel corso delle sue inchieste dovesse citare documenti protetti da segreto di stato. Via libera anche alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche.
I media canadesi non potranno più seguire le riunioni del Consiglio dei ministri. Lo ha deciso il premier Stephen Harper, scatenando la protesta dei diretti interessati. Una posizione che i sindacati hanno definito “antidemocratica” e “destabilizzante”. In un clima di crescente polemica con la stampa parlamentare, Harper - per tutta risposta - ha convocato il primo Consiglio dei ministri senza darne notizia ai media: una decisione che non ha precedenti in Canada. Peter Murdoch, vicepresidente del sindacato delle Comunicazioni e della Carta stampata (160.000 iscritti), ha affermato che “nascondere il lavoro dei ministri è bizzarro e, per molti aspetti, intimidatorio”.