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Primo piano

29/04/2013

RICONGIUNGIMENTO

Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti il 14 marzo 2013 ha approvato una delibera, confermata il 10 aprile, che consente il "ricongiungimento" dei colleghi pubblicisti, permettendo loro, in presenza di specifici requisiti, di sostenere l'esame di idoneità per diventare giornalisti professionisti.
Ne è seguita, da parte di alcuni, una polemica che ha registrato toni non accettabili, scadendo perfino in attacchi personali. Le opinioni diverse, anche duramente critiche, meritano rispetto e una risposta legata non alle interpretazioni, ma al testo della delibera stessa.
Il presidente del Cnog, Enzo Iacopino, ha ritenuto - registrate tutte le osservazioni dei colleghi - indispensabile fornire i seguenti chiarimenti.
18/04/2013

“Giornalismo e giornalismi, come cambia la professione del pubblicista”: gli interventi

Giornalismo e giornalismi, come cambia la professione del pubblicista” è il titolo del Convegno promosso dall’Ordine nazionale dei giornalisti che si è svolto sabato 6 aprile 2013 a Roma, presso il Centro Congressi Cavour.
Ha aperto i lavori il vice presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enrico Paissan.
05/04/2013

Carta di Roma: una scelta rigorosa

“Dal 2008 i giornalisti italiani si sono dati, attraverso la Carta di Roma, un codice deontologico che consenta di evitare termini razzisti nel raccontare le storie, spesso dure e tristi, dei migranti che si affacciano anche nel nostro Paese. L'Ordine e la Federazione della stampa hanno condiviso questa scelta, che trova sempre maggiore consenso fra i colleghi.
 
26/03/2013

«Ma chi me lo fa fare?»: Storie di giornalisti minacciati

Nel solo 2012 in Italia ben 324 giornalisti hanno subìto minacce perché semplicemente facevano il proprio lavoro. Praticamente uno al giorno. Una fotografia preoccupante per lo stato di salute dell'informazione e della democrazia del paese, scattata dall’osservatorio Ossigeno per l’Informazione.
22/03/2013

EQUO COMPENSO: DUE SBERLE AGLI EDITORI

 
Ecco il parere del Dipartimento legislativo della Presidenza del Consiglio dei ministri che ridicolizza gli editori i quali avevano chiesto di essere rappresentati in forze all'interno della commissione per l'equo compenso. Due secchi no, come aveva anticipato il 4 marzo il presidente dell'Odg, Enzo Iacopino, nel corso della riunione. Il primo: il dibattito formativo alla Camera e al Senato prevede esplicitamente che ci sia un solo rappresentante. Il secondo: la commissione anche senza gli editori potrà andare avanti, perché non è previsto il diritto di veto.